Rassegna Stampa

Corbo: “Sette quesiti al Napoli. Uno a Spalletti perché non si svincola?”

Antonio Corbo giornalista di Repubblica firma un editoriale sul Napoli dal calciomercato, a Spalletti alla preparazione atletica.

De Laurentiis e Spalletti hanno antenne da uomini di mare. Fa caldo, tutto sembra fermo, oltre la bonaccia captano venti di buriane. Vero, il pubblico è deluso. La squadra ha sfiorato e fallito lo scudetto più facile nella sua storia moderna. Il presidente annuncia che il Napoli farà di tutto per vincere. L’allenatore di rimando affida a Sky una elaborata smentita. Avverte che è difficile chiudere tra le prime 4. È solo l’inizio di una strisciante antitesi. Secondo le opinioni più diffuse, De Laurentiis ha fatto poco o nulla per lo scudetto 2022 e Spalletti l’ha perso in 14 giorni, dal 10 al 24 aprile, quando la squadra gli è scoppiata tra le mani. Fiorentina, Roma, Empoli: un punto in 3 partite, e ciao Milan” scrive Corbo.

Poi aggiunge: “Quest’anno rischiano di far peggio. Stanno già avvelenando con frasi criptiche il futuro, barricati su opposti interessi. De Laurentiis ritiene che il Napoli possa solo far meglio avendo acquistato il difensore che manca da sempre, Oliveira, l’esterno d’attacco georgiano Khvicha Kvaratskhelia oltre a riscattare Anguissa dal Fulham. Non basta a Spalletti. Chiede la conferma di Koulibaly e Ospina, infilando tra le righe una stilettata a Meret. Senza tuttavia garantire almeno la Champions. Comprensibile il timore di Spalletti: non vuole intestarsi una nuova delusione. Ma i nodi restano e vanno sciolti presto“.

Corbo sette quesiti al Napoli

  1. Corretto il tentativo di veto su Koulibaly, trascurando che proprio ieri il gigante senegalese ha compiuto 31 anni, che nel 2023 sarà comunque libero di vendersi a chi vuole, che solo ora il Napoli può tentare di incassare i 40 milioni fissati come ultimo prezzo a Barcellona e Chelsea, che Koulibaly sarà assente in autunno per seguire la sua Nazionale. È già successo per la Coppa d’Africa. Ha saltato 11 partite su 38, ma è stata formidabile la coppia Rrahmani-Juan Jesus.
  2. Sono solo due i giocatori che è lecito raccomandare in un calcio devastato dalla crisi: Koulibaly e Osimhen, la solidità della difesa e la chiave del gioco offensivo. Conferma strategica in un piano industriale. Gli altri arrivano da una stagione grigia, 79 punti, solo 2 più di Gattuso e nessuno che sia davvero conteso sul mercato.
  3. Ospina chiede un contratto più robusto e di tre anni, una pretesa fuori mercato per un portiere che il 31 agosto ne compie 34. La coppia Meret-Sirigu, due nazionali, sembra affidabile, costa meno e dà la speranza di rivalutare Meret. Giocherà anche con i piedi Ospina, ma non ha risparmiato brividi.
  4. Se rimane così il Napoli, la società riduce a 70-80 milioni il monte ingaggi. Era questo l’obiettivo. L’Italia è fuori dal Mondiale per la seconda volta. Non si vedono all’orizzonte squadroni irresistibili.
  5. Nel progetto sono stati finora ignorati alcuni elementi: si è capito perché l’anno scorso si è perso il conto dei malanni muscolari? Si è capita la causa? È stato aumentato il numero dei personal-trainer?
  6. La squadra dovrebbe essere preparata meglio per rendere di più, se è vero che troppi sono scesi sotto i rispettivi limiti: Insigne, Lozano, Politano, Zielinski. Lo dimostra la mancanza di offerte.
  7. Inevitabile un leale confronto tra presidente e allenatore, inutile sfidarsi con frasi criptiche via Sky. Se Spalletti non se la sente, può svincolarsi. Se De Laurentiis ritiene l’allenatore insostituibile accetti invece i suoi veti e il suo scetticismo. Ma non c’è nulla di peggio che sfidarsi con le pistole ad acqua con il mercato ancora chiuso e il campionato lontano due mesi. Il coraggio di essere chiari è l’inizio del nuovo ciclo.