Sarri dall’inferno al ritorno. Esultiamo, fateci esultare. E’ nella nostra natura di eterni instabili, da sempiterni pazzi di questo pianeta colorato d’azzurro. Il Napoli è una malattia dalla quale non si guarisce e noi non vogliamo guarire.
CON SARRI DALL’INFERNO AL RITORNO
Il giornalista Luca Cirillo di Areanapoli.it, ha pubblicato questo un bellissimo articolo su Sarri. Ecco cosa scrive:
Che piaccia o meno, Sarri è un grande condottiero. Potete parlare della sua tuta, delle 70-80 sigarette che fuma al giorno, un po’ come Tina Pica ultimi anni. Ne potete criticare la barba che si fa solo quando la scaramanzia gli dice di prendere il rasoio.
Potete dire tutto e il contrario di tutto nel giro di pochi minuti, la lui, Che Gue Sarri da Figline è l’immagine di un Napoli vietato ai cardiopatici. Ma anche i tifosi che fanno cantanti dovrebbero stare lontani, rischiano di compromettere le corde vocali.
Ma i medici possono davvero poco, ovvero limitarsi alle raccomandazioni per i propri pazienti. Il Napoli è una malattia dalla quale non si guarisce, alla quale nessuno sa sottrarsi.
ORA RICOVERATECI TUTTI
Solo chi ama davvero sceglie di farsi iniettare il veleno allontanando la scorciatoia di tifare per qualche squadra del nord più ricca e vincente. “Ricoverateci tutti“, sembrano dire i malati cronici, “di questa sofferenza non possiamo fare a meno”. E’ un delirio, fateci delirare. Dalla depressione all’euforia, dagli svarioni inammissibili alle prodezze di Milik e Diawara. Dalle bestemmie a Insigne che sbaglia e impreca al Santo da portare in processione. Piangiamo, fateci piangere. Esultiamo, fateci esultare. E’ nella nostra natura di eterni instabili, da sempiterni pazzi di questo pianeta che si muove nel vento umido che viene dal mare asciugato dal fuoco del vulcano che ci difende da lassù. Siamo ancora vivi, il sogno scudetto si può ancora accarezzare. Potevamo essere ancora più in alto, ma noi siamo fatti così, ci piace galleggiare su noi stessi senza fare una scelta netta. Siamo il limbo che ama, che fa l’amore con passione. Come tanti Cristi sulla croce della consapevolezza. Grondiamo sangue e sudore. Ma sappiamo anche godere di quel poco che ci viene concesso. E, a proposito di godimento, dopo l’amore si fuma: Sarri, fai una cosa, dammi una sigaretta, va! Anche se non fumo da una vita.
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