Calcio Napoli

Sacchi: “Napoli strepitoso, ma ha vinto poco e la storia ha un peso”

Arrigo Sacchi in una intervista a Gazzetta dello Sport parla del Napoli dopo la bellissima vittoria col Liverpool in Champions League. La squadra azzurra ora viene chiamata alla prova Spezia, che è una delle partite difficili per gli azzurri, come detto anche da Luciano Spalletti. Il Napoli è chiamato a confermarsi contro una squadra che di certo non aggredirà alto come il Liverpool. Inoltre non ci sarà Osimhen fermo ai box per infortunio.

Napoli, l’intervista di Sacchi a Gazzetta

L’ex allenatore ricorda le sfide passate con il club azzurro, gare in cui ci si giocava lo scudetto, così com’è avvenuto nel recente passato: “Non posso dimenticare, le sfide contro il Napoli di Maradona erano le più attese della stagione. Al mio primo anno, quando abbiamo conquistato lo scudetto, le abbiamo vinte tutt’e due: 4-1 a San Siro e 3-2 al San Paolo. E da Napoli siamo usciti tra gli applausi. Segno che avevamo fatto qualcosa di straordinario“.

Del Napoli che ha tramortito il Liverpool che dice?

Partita strepitosa, anche se bisogna essere onesti: questo Liverpool non è paragonabile a quello della passata stagione. Almeno per adesso. Il Napoli, comunque, è stato eccezionale e ha regalato divertimento alla propria gente“.

Quale può essere, in prospettiva, il problema per il Napoli?

L’aspetto ambientale. Di più: culturale. E’ una piazza dove si è vinto poco e la storia nel calcio ha un peso. Spalletti cerca di insegnare un calcio moderno e questo è molto apprezzabile, però i suoi ragazzi devono essere sempre al massimo come contro il Liverpool. La continuità di rendimento è il vero problema“.

Giocatori da cui si aspetta di più?

Osimhen è una forza della natura, però a volte c’è e a volte non lo vedi… E poi c’è il caso di Zielinski che ha fatto una partita strepitosa contro il Liverpool: sono dieci anni che deve diventare un grandissimo giocatore, che sia la volta buona? L’impressione è che, dopo una super prestazione, ci sia un calo, una sorta di appagamento: è come se la squadra fosse sazia. Ecco, qui Spalletti dovrà lavorare parecchio per trovare quella continuità di rendimento che è fondamentale per arrivare al successo“.