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Zoff-Il doppio ex non si sbilancia sul pronostico: «Ma il San Paolo fa paura»

Zoff: «Se il Napoli vince ha una speranzella per la corsa scudetto»

Lo riporta il Roma

Cinque anni nel Napoli, undici nella Juventus. Praticamente una vita tra i pali di due squadre che si sono sempre odiate e che domenica si ritrovano di fronte dopo la gara di Supercoppa italiana. Dino Zoff ne ha vissute tante di queste sfide nella sua carriera. Soprattutto quando giocava lui era “la partita”.

I tifosi partenopei non aspettavano altro che affrontare i bianconeri al San Paolo perché per loro, una vittoria, valeva come la conquista di uno scudetto. Purtroppo il Dinone nazionale non ha mai potuto esultare per un tricolore in maglia azzurra mentre con quella bianconera si è tolto delle belle soddisfazioni. Nonostante ciò, a distanza di anni, non riesce ad essere di parte in questi match.

Il Napoli, infatti, gli ha dato la possibilità di conoscere il grande calcio dopol’esperienza con Udinese e Mantova. Poi, però, per diventare qualcuno è dovuto sbarcare in Piemonte. Allora Zoff, chi vede favorita per l’ennesima Napoli-Juventus della storia?  «Gli azzurri ci arrivano bene però la squadra bianconera, anche se ha avuto una leggera flessione, è sempre pericolosa.

Ha fatto un primo tempo straordinario contro l’Inter, poi è calata nella ripresa. Sarà unana partita importante per entrambe. Un eventuale successo del Napoli dà qualche speranzella di inserirsi nella corsa scudetto, se invece vince la Juve se ne scappa di nuovo. Diventa imprendibile. È una partita  delicata, il Napoli se si registra bene dietro può dire la sua».

Crede che la Vecchia Signora sia arrabbiata per aver perso la Supercoppa che già sentiva sua? «Non credo che pensasse di aver già vinto. È stata sorpresa dalla  reazione di un Napoli che al momento opportuno ha piazzato il colpo del  pareggio andando a vincere poi ai rigori ».

Ci racconta un ricordo di  Napoli- Juventus da portiere azzurro? «Non dimentico il Napoli-Juventus  dove scoppiò il casino con Sivori, Panzanato, Salvatori e dove ci furono delle scazzottate». E da portiere bianconero? «L’anno in cui venimmo al San Paolo e vincemmo con diversi gol».

Secondo  lei è stato giusto criticare Benitez? «Le aspettative iniziali erano altre, si pensava di poter lottare per lo scudetto. Invece Juve e Roma si sono un po’ allontanate e di conseguenza la piazza c’è rimasta male e  l’allenatore è finito sul banco degli imputati».

Crede che l’esclusione dalla Champions sia stata fatale? «Sì. Purtroppo ha beccato la squadra peggiore. Al di là di questo, poi  diversi risultati sono stati poco felici».

Veniamo al suo vecchio ruolo. Che pensa di Rafael anche lui messo sempre  in discussione? «Le sconfitte che ha subito il Napoli non sono derivate dal portiere. È  stata la squadra che è un po’ mancata».

È possibile che Napoli abbia  messo pressione al brasiliano? «Di sicuro a Napoli le responsabilità  aumentano».

Tanto criticato ma dopo Doha è diventato un eroe... «Ma questo fa parte del calcio. In particolare i portieri diventano i protagonisti se parano».

Se la sente di fare un pronostico per la partita di domenica? «Non ne faccio. Il Napoli è imprevedibile, può fare bene. Certo la  Juventus è una brutta bestia. Non lo so, perdonatemi ma non me la sento  di fare pronostici».

Allora dica se il San Paolo può fare la differenza? «Certo, fa paura. Mi ricordo agli Europei del ’68 con la Russia, ci  sostenne in dieci dopo l’infortunio di Rivera. Fu straordinario e sono  convinto che lo sarà anche contro la Juventus domenica sera. Ma non  chiedetemi come finirà perché non lo so…».

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