Il Tocilizumab funziona, lo conferma anche il professor Donato Lacedonia dell’Uoc pneumologia del policlinico di Foggia che parla ai nostri microfoni.
[wp_ad_camp_4]
L’ospedale Riuniti di Foggia è impegnato in prima linea nella lotta al coronavirus, grazie alla lungimiranza dei sanitari i reparti per la cura dei pazienti con covid 19 sono stati riconvertiti già quando al Sud non c’era ancora nessun contagiato. Attualmente sono 5 i reparti che funzionano esclusivamente per accogliere e curare chi è contagiato dal virus. In prima linea c’è anche il professor Donato Lacedonia, pneumologo che nell’unità di terapia semi-intensiva sta testando anche il Tocilizumab e dice: “Si, sta funzionando“.
Attualmente in quel reparto si prestano cure a circa 70 pazienti, tra chi è nella fase più acuta e chi invece è in condizioni migliori ma non si è ancora negativizzato. In generale, ci conferma il professor Lacedonia che parla ai microfoni di Napolipiu, la situazione “sta migliorando anche in Puglia“, ma non si può ancora cantare vittoria.
TOCILIZUMAB – LACEDONA: “UTILE PER EVITARE LA TERAPIA INTENSIVA”
Il trend dei contagi da coronavirus è in decrescita in tutta Italia, così come le persone che hanno bisogno di accedere alla terapia intensiva, aumentano anche i guariti. Dati che riflettono anche la situazione dell’ospedale Riuniti di Foggia, con il dottor Lacedonia che dice: “C’è un calo rispetto alle prime settimane e riusciamo a liberare qualche posto in terapia intensiva, per il futuro prevediamo che il calo sia ancora superiore a meno che non ci sia qualche condizione particolare“. Quanto espresso dal professore fa capire che non è ancora il momento di cantare vittoria, ma resta un pizzico di ottimismo.
[wp_ad_camp_1]
Questo anche grazie al Tocilizumab, farmaco contro l’artrite reumatoide che grazie ad un protocollo del team di medici del Cotugno e del Pascale di Napoli sta dando buoni risultati anche contro il coronavirus. Questo particolare farmaco, unito ad altri, viene utilizzato anche a Foggia, come confermato da Lacedonia: “Stiamo partecipando al protocollo sperimentale partito da Napoli. In un primo momento lo abbiamo testato su pazienti più critici ed abbiamo avuto dei discreti risultati“. In una seconda fase il Tocilizumab è stato usato su pazienti in fase meno critica e qui si sono avuti degli “ottimi riscontri“. Di fatto con l’utilizzo di questo farmaco in tanti hanno evitato di “finire in terapia intensiva“.
LA FASE 2
Insomma, se presi in tempo i pazienti contagiati da coronavirus possono avere una guarigione più semplice, anche grazie al Tocilizumab. Intanto l’Italia si appresta ad uscire dalla quarantena (che terminerà il 4 maggio) ed al periodo di convivenza con il virus. “In qualche modo è necessario ripartire, gradualmente e seguendo scrupolosamente le indicazioni che verranno date dal ministero, ma è necessario andare avanti” dice Lacedonia. “Sappiamo che per un periodo di tempo, più o meno lungo, sarà necessario convivere con il virus ma utilizzando le precauzioni potremo contenere i contagi“. Secondo il professore in questa seconda fase sarà fondamentale seguire attentamente le indicazioni e mettere in pratica le best practice che gli italiani hanno imparato in questo mese. “Utilizzare le mascherine, distanziamento sociale ed anche semplicemente mettersi ordinatamente in fila quando si va a supermercato daranno una grande mano“. Con meno contagi i medici potranno anche agire più tempestivamente, cercando così di salvare ancora più vite.
riproduzione riservata