Calcio Napoli

Luciano Spalletti a Riyad per la Supercoppa Italiana: ecco per chi tiferà

Il CT della Nazionale, Luciano Spalletti, si trova a Riyad per assistere alla finale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Inter. 

Luciano Spalletti, nel ruolo di allenatore, ha lasciato un’impronta indelebile sia nel Napoli che nell’Inter. Il Corriere dello Sport, nella sua edizione odierna, sottolinea il significato profondo che questa partita ha per Spalletti, definendola come una serata che appartiene a lui, un ritorno nei ricordi di un biennio trascorso a plasmare un’opera d’arte calcistica.

Il quotidiano riporta: “È giusto che sia qui, in questa sera che sarebbe anche – e soprattutto – sua, nei ricordi di un tempo che gli appartiene: due anni interi, per costruire un’opera d’arte. E in quest’ora e mezza – e però anche prima, pure dopo – sarà inevitabile che i pensieri si aggroviglino, liberandone le emozioni. Quando Luciano Spalletti entrerà all’Al-Awwal Park, e sarà – com’è giusto che sia – l’allenatore di tutti, nessuno potrà impedirgli intimisticamente di starsene un po’ da solo, di rivivere quelle sensazioni, di sentire il boato della folla del Maradona, d’attraversare (la sua) Napoli da cima a fondo, con gli occhi gonfi pieni di sé”. Queste parole evocative catturano l’essenza di una serata carica di emozioni e simbolismi per Spalletti.

L’articolo continua descrivendo la dualità del legame di Spalletti con entrambe le squadre. Se da un lato il cuore del CT batterà per la squadra azzurra, dall’altro l’Inter rappresenta una sua creatura, plasmata con dedizione e portata al successo in Champions League. La data simbolica del 4 maggio diventa il punto focale, un ricordo indelebile della conquista di un’epoca calcistica straordinaria.

“Eppure, l’Inter è stata una sua creatura, l’ha plasmata con le interpretazioni e le possibilità di quel biennio, l’ha ritrascinata in Champions League e dunque le ha indicato una via (pure ricca) improvvisamente perduta. Però ci sono tappe ordinarie, naturali per quanto straordinarie, e poi esistono le vibrazioni sensazionali, quelle che rigano il cuore”.

“Il 4 maggio è la data simbolica della conquista d’una epoca narrata a modo suo, nella provocante – quasi irripetibile – sensualità di quel football stordente: il Napoli di Spalletti è stato un dono del calcio, senza enfasi né esagerazioni, e stavolta, in Arabia Saudita, nella sua veste di ct della Nazionale, non gli è vietato riattraversare la favola scritta con le proprie mani”, conclude il quotidiano.