Il governo è intervenuto sull’aumento dei prezzi del carburante. Su benzina e diesel ci sarà un taglio di 25 centesimi al litro, ma questo solo fino al 30 aprile. Quindi il governo Draghi ha dato giusto una mini boccata di ossigeno agli italiani, subissati da aumenti di ogni tipo ed in ogni settore.
Il decreto energia vale “4,4 miliardi, che si aggiungono ai 16 miliardi che abbiamo speso negli ultimi sei mesi. A differenza degli scorsi provvedimenti gran parte delle risorse non viene dal bilancio pubblico ma dalle aziende del comparto energetico: tassiamo glii straordinari profitti e li redistribuiamo a imprese e famiglie“, ha detto Draghi.
Il Premier sull’aumento dei prezzi dell’energia ha aggiunto: “Permettiamo la rateizzazione delle bollette sino a due anni, credito d’imposta per aziende gasivore ed energivore, speriamo che esistano queste parole in italiano“. Forse non è chiaro che dilazionare non significa non pagare, ma serve solo ad andare avanti, in che modo non si sa.
Ma secondo il Premier quelli presi sono “provvedimenti importanti motivati dalla necessità di dare una risposta alle conseguenze della guerra, interveniamo per aiutare cittadini e imprese a sostenere i ricavi dell’energia, in particolare le famiglie più bisognose e filiere più esposte“. E ha confermato che le famiglie che avranno le bollette calmierate “aumentano da 4 a 5,2 milioni: abbiamo portato il tetto Isee da 8mila a12mila euro, includendo 1,2 milioni di famiglie in più rispetto al provvedimento precedente“.
Abbassare le accise su benzina e diesel è un provvedimento “condiviso da tutti” ha detto Draghi. Eppure la proposta del governo non ha trovato il favore di molti italiani. Subito dopo la decisione sul web sono apparsi migliaia di messaggi e hashtag, con cui contestavano la decisione del governo. Il ribasso sembra veramente misero considerando la i prezzi dei carburanti superano di gran lunga i due euro al litro. Inoltre il fatto che il provvedimento durerà solo un mese non fa altro che far indispettire tutti.