Parola del Napoli «Non finisce qui»

Il bicchiere è mezzo pieno, almeno secondo Aurelio De Laurentiis. Nonostante il crollo di Como e il primato ceduto all’Inter, il presidente del Napoli prova a infondere ottimismo in un momento delicato. «Non è un punto in meno dall’Inter che ci deve spaventare. Noi siamo una grande squadra, con un grande allenatore. Noi siamo il Napoli. Forza Capitano! Forza Ragazzi!», scrive su X a fine partita, lanciando un messaggio chiaro al gruppo e alla città.
Il campionato è ancora lungo, con 36 punti in palio e uno scontro diretto contro l’Inter sabato al “Maradona” che può cambiare ancora tutto. Il Napoli non si arrende, e l’ambiente azzurro prova a stringersi attorno alla squadra in questo momento critico.
Ottimismo e consapevolezza
Dal “Sinigaglia”, però, i volti al novantesimo raccontano altra verità: teste basse, delusione palpabile, ma anche voglia di riscatto. Leonardo Spinazzola, uno dei migliori in campo nonostante la sconfitta, prova a ricaricare l’ambiente: «Sembra che oggi sia finito il campionato, ma siamo ancora lì, in alto. Dobbiamo solo ricaricare le pile, capire cosa abbiamo sbagliato e ripartire con tranquillità sapendo che siamo forti e possiamo giocarcela con chiunque. Il campionato non finisce neppure sabato dopo lo scontro diretto con l’Inter e questo lo sappiamo bene. La strada da percorrere è ancora tanta».
Il laterale azzurro è lucido nell’analizzare i problemi emersi contro il Como: «Il problema è soprattutto mentale. Nel primo tempo siamo stati propositivi e coraggiosi anche dopo lo sfortunato autogol. Poi, però, nella ripresa siamo entrati compassati, lenti, tutti i contrasti erano i loro. E questo accade già da tre, quattro partite. In più abbiamo esagerato con i palloni lunghi. Non possiamo vincerle tutte così».
Raspadori, il simbolo della reazione
Tra le note positive del Napoli c’è sicuramente Giacomo Raspadori. Secondo gol consecutivo da titolare nel ruolo di seconda punta dopo quello alla Lazio, il terzo in stagione considerando anche la rete decisiva contro il Venezia. Ma il numero 81 non vuole fermarsi qui e lancia un messaggio ai compagni: «Le vittorie portano entusiasmo, ma non dobbiamo abbatterci. Le grandi squadre reagiscono subito, ora testa all’Inter. Se vogliamo restare in alto dobbiamo ritrovarci. Il nostro secondo tempo non è da big, siamo delusi, sappiamo di poter fare di più, dalla prossima serviranno volontà e determinazione. Serve un esame di coscienza collettivo. Il problema non è fisico perché siamo super preparati, ma mentale».
Raspadori è stato tra i più attivi in campo contro il Como: 12,191 chilometri percorsi, corsa e sacrificio in ogni zona del campo. «Giocando centralmente riesco a esprimermi al meglio, ma giocherei ovunque per il bene della squadra. Il mio unico pensiero è il Napoli, il rammarico è tanto ma dobbiamo reagire subito».
La strada è ancora lunga
Sabato il Napoli avrà la possibilità di rimettere tutto in discussione nello scontro diretto contro l’Inter. Ma servirà ben altro rispetto alla prestazione opaca vista a Como. La squadra dovrà dimostrare carattere, fame e quella cattiveria agonistica che Antonio Conte continua a invocare.
Il presidente De Laurentiis, il tecnico Conte e i senatori dello spogliatoio sanno bene che la stagione è ancora aperta. Il Napoli ha l’obbligo di crederci e di trasformare la delusione in energia positiva. Perché se è vero che l’Inter ha messo la freccia, il campionato è tutt’altro che chiuso. E il Napoli, campione d’Italia in carica, vuole ancora dire la sua.