Napoli-Inter come 28 anni fa. Ventotto anni dopo lo stesso calendario. Ottava con la Roma, la nona con l’Inter, la decima con il Genoa. Ecco come finì.
NAPOLI. Scrive Antonio Giordano: E’ come se il tempo si fosse fermato; o come se invece i calendari, viaggiando a ritroso e velocemente, ci avessero riportato a ventotto anni fa, per accorgerci che, immutabile, il calcio non cambia: Napoli primo, Inter seconda e appuntamento alla nona giornata (ma guarda un po’) allo stadio San Paolo per chiarirsi sul ruolo, sulle gerarchie, sulle prospettive.
Napoli-Inter come 28 anni fa
E’ il 22 ottobre del 1989, è una sfida che può aiutare a capire, è lo scontro tra il Napoli di Albertino Bigon e l’Inter campione d’Italia e s’arriva a questo «frontale» con una squadra imbattuta (cinque vittorie e tre pareggi) e una che insegue a un punto di distanza: è tutto, più o meno come adesso e quella volta, per deciderla, servono settantacinque minuti. E’ la domenica (soleggiata) di Careca e Maradona, quella coppia di fenomeni che ha segnato un’epoca e che dal 75° all’86° trascina il Napoli in fuga, con un allungo (più quattro) che comincia a dare un senso a quella stagione poi chiusa con lo scudetto, il secondo.
Ventotto anni dopo
E’ un’ora e mezza d’altri tempi (ovviamente) con ottantamila spettatori che il Napoli di Bigon affronta con Giuliani, Ferrara, Corradini; Crippa, Alemao, Baroni; Fusi, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale e a cui l’Inter di Trapattoni risponde con Zenga, Bergomi, Brehme; Verdelli, Ferri, Mandorlini; Matteoli, Berti, Klinsmann, Matthaeus, Morello. Il destino, quando vuole, sa essere buffo: ottava con la Roma, la nona con l’Inter, la decima con il Genoa. Ventotto anni dopo, lo stesso calendario.
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