Napoli, il mistero del centro sportivo
A pochi mesi dall’inizio della sua avventura a Napoli, Antonio Conte rilancia il dibattito sulle infrastrutture del club, un tema che, come sottolineato da Il Mattino, era già stato sollevato da Rafa Benitez nel 2015.
Il tecnico azzurro non si limita a pensare alla corsa scudetto, ma guarda oltre: “Non abbiamo bisogno di calciatori da 60-70 milioni, ma di un centro sportivo e di un settore giovanile”, ha dichiarato Conte, sollevando un problema che da anni resta irrisolto.
Conte e il progetto Napoli: una visione che va oltre il campo
Secondo Il Mattino, la posizione di Conte è chiara: vuole restare fino al 2027, quando scadrà il suo contratto triennale, e non considera Napoli una tappa di passaggio. Tuttavia, per rendere la squadra competitiva ogni anno e non solo per cicli brevi, serve un progetto che non si basi solo sugli investimenti sui giocatori, ma anche su infrastrutture che garantiscano una crescita sostenibile.
“Una Casa del Napoli darebbe ai giocatori un senso di appartenenza e permetterebbe al club di trattenere i talenti più a lungo”, ha affermato il tecnico, facendo riferimento ai casi di Kvaratskhelia e Osimhen, che lasceranno il club dopo poche stagioni.
Il problema, come evidenziato da Il Mattino, è che, nonostante i sopralluoghi e le idee discusse nei mesi scorsi, non esiste ancora un progetto concreto per la costruzione del centro sportivo.
Dove potrebbe nascere il nuovo centro sportivo?
Al momento nessuna richiesta ufficiale è stata presentata per avviare i lavori. Come riportato da Il Mattino, alcune località sono state prese in considerazione, tra cui Lago Patria, Villaricca, Sant’Antimo, Marianella, Sant’Arpino, Marano e la zona vesuviana, ma nessuna di queste è diventata un’opzione concreta.
L’unico punto fermo resta l’accordo con Castel Volturno, esteso fino al 2026, con la possibilità di acquisire i campi da golf e il vecchio hotel che un tempo ospitava la squadra.
Il parallelo con Benitez e il rischio di un déjà-vu
Dieci anni fa, Rafa Benitez aveva sollevato esattamente gli stessi problemi, chiedendo non solo un nuovo centro sportivo, ma anche un intervento per lo stadio. Conte, invece, ha evitato di toccare il tema Maradona, consapevole delle complicazioni politiche e burocratiche che circondano la questione.
Tuttavia, il tecnico ha voluto lanciare un segnale forte alla società e a De Laurentiis, che, secondo l’accordo estivo, avrebbe dovuto occuparsi dello sviluppo delle infrastrutture, lasciando a Conte la gestione sportiva.
Oggi il Napoli si prepara alla sfida con l’Udinese, ma il futuro del club passa anche dalla capacità della società di dare seguito alle parole del tecnico. Per ora, come scrive Il Mattino, Conte si concentra sul campo, ma la questione centro sportivo resta un nodo da sciogliere.