Maradona Jr: «Promisi giustizia a mio padre. Sul Napoli, Conte sta facendo un grande lavoro»

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Ospite della trasmissione Febbre a 90 su Vikonos Web Radio/Tv, Diego Armando Maradona Jr ha parlato a tutto campo: dalla sua nuova avventura professionale in Spagna al processo sulla morte del padre, fino al momento del Napoli e al futuro del club.

«Avevo bisogno di uscire dalla comfort zone – ha raccontato – in Italia ho avuto esperienze positive, ma anche difficoltà. Lasciare Napoli è stato un trauma, ma a Tenerife si vive bene e il calcio spagnolo si adatta di più alla mia visione di questo sport meraviglioso».

Oggi Maradona Jr allena l’Unión Deportiva Ibarra, nella Tercera Federación, l’equivalente della Serie D italiana:
«Quando abbiamo preso la squadra era al quattordicesimo posto, ora siamo quarti in piena zona play-off. Siamo contentissimi del lavoro fatto».

Inevitabile un passaggio sulla scomparsa del padre e sul processo in corso in Argentina:
«Ho sempre detto che l’equipe medica lo ha lasciato morire involontariamente. L’hanno ammazzato. Quello che sta emergendo dal processo non mi sorprende, ho studiato le carte. È giusto che venga fuori la verità, ma è complicato doverlo accettare. Un uomo che paga profumatamente un’equipe medica per curarlo e viene lasciato solo… è terribile».

Poi il ricordo più intimo e la promessa fatta a Diego:
«La morte di papà è dolorosa per qualunque figlio, figuriamoci se vista in mondovisione. Io cerco e darò giustizia a mio padre, gliel’ho promesso quando morì. I colpevoli pagheranno».

Spazio anche all’analisi sul Napoli e alla corsa scudetto:
«Mi fa più paura Bologna-Napoli che Napoli-Milan. L’Inter ha due gare più abbordabili. Abbiamo fatto passi falsi inaspettati, ma il Napoli deve crederci e stare attaccato all’Inter. Ho letto critiche ingiuste: siamo secondi, e ad agosto avrei firmato per essere a tre punti dall’Inter a marzo».

Una riflessione finale sul futuro della squadra e sul ruolo di Antonio Conte:
«Per partire alla pari con l’Inter, servono almeno quattro o cinque grandi acquisti. Conte vuole squadre pronte a vincere e, almeno per il prossimo anno, resterà. Ma dovrà essere accontentato».