UN ANEDDOTO: RACCONTA NINO TARANTO
Di : Gabriella Cundari
Nino Taranto, un grande sia del cinena che del teatro napoletano, seppure amico da tempo di Toto’, non riusciva a dargli del tu.
A raccontarlo fu lui stesso: “Totò voleva che gli dessi del tu, io non ci sono mai riuscito: gli davo del voi, anche dopo quarant’anni di amicizia non ci riuscivo.”
Diceva: «Ma perché, non capisco, ti sono antipatico? », e io gli rispondevo: «No, è la stessa cosa per Eduardo, non mi siete antipatico, anzi se fossi una donna mi sarei dato a voi con tutto il cuore, senza pensarci su nemmeno una volta ».
Siccome gliela ripetevo sempre, ogniqualvolta mi diceva: «Ma te so’ antipatico, ma pecché non me dai il tu? ».
Quando capitò che in Totòtruffa ’62 facemmo quella scena in cui me lo vedevo sbucare vestito da donna accanto a Luigi Pavese, mentre io ero truccato da marito siciliano, finimmo la scena e disse: «Bè, adesso sono femmina, ne puoi approfittare ». «No, così no », gli dissi e lui se la legò al dito.
Nello stesso film, in un’altra scena lui faceva Fidel Castro e io, vestito da donna, facevo l’amica di Fidel e forse perché ero più giovane, non so, facevo più colpo, e questo mi inorgogliva.
Gli dissi: «Co’ me lo potete fa’ o’ capriccio». «Ah, no, si io ero brutto, voi siete una cosa tremenda», mi rispose.
Tot’ faceva Fidel Castro e io, l’amica di Fidel