UN ANGOLO DI CAPRI INDIMENTICABILE
Di: Gabriella Cundari
Sull’isola di Capri ogni angolo regala una piccola emozione.
Alle spalle dei giardini di Augusto e ai lati delle vie di passaggio più frequentate, esiste un luogo colmo di storia e suggestione, dove è possibile respirare un’atmosfera di pace.
Si tratta dell’oasi della Certosa di San Giacomo, il monastero più antico dell’isola. La sua fondazione risale alla seconda metà del ‘300 e fu costruita per volere del conte Giacomo Arcucci, Gran Camerario della regina Giovanna I d’Angiò.
Il conte, non avendo avuto figli, fece voto di costruire un monastero nel momento in cui fosse divenuto padre. Nel 1371 dopo la nascita di due figli, mantenne fede alla sua parola e donò all’isola di Capri, con enorme piacere della regina, una certosa.
I due li ritroviamo oggi raffigurati insieme in un affresco all’ingresso della chiesa che raffigura la Madonna col Bambino in trono tra San Giacomo, patrono della certosa di Capri e San Bruno, fondatore dei certosini. Questi ultimi seppero godere e mantenere dei privilegi che la regina aveva concesso all’abbazia, anche in seguito alle incursioni dei pirati nel ‘500.
I certosini ricostruirono la certosa e l’ampliarono con l’aggiunta di un chiostro cinquecentesco ancora oggi presente.
Con il dominio francese, quella che era una chiesa, divenne una caserma, poi un ospedale e fino al 1898 fu colonia per militari e anarchici. Nel 1936 la Certosa venne destinata ai canonici lateranensi, che l’abbandonarono successivamente alla seconda guerra mondiale, nel frattempo l’abbazia, divenne sede della biblioteca comunale e del ginnasio liceo.
Attualmente la certosa ospita il museo dedicato al pittore tedesco Karl Diefenbach, istituito nel 1975. Le opere dell’autore, che soggiornò a Capri fino alla sua morte, sono esposte nelle sale che un tempo ospitavano il refettorio.
Un’altra ala della struttura ospita invece il liceo classico di Capri e durante il periodo estivo, la certosa è anche sede di concerti e manifestazioni. Il monastero racchiude due chiostri, uno più piccolo del quattrocento e uno del cinquecento attorno al quale si aprono le celle, il cellario e altre stanze.
Nonostante i numerosi danni ed interventi subiti negli anni, l’abbazia conserva ancora intatto quello stile tardo romanico che accomuna l’intera isola ed anche la costiera amalfitana. Annesso alla struttura vi è un parco con dei giardini dai quali vale la pena affacciarsi per godere uno dei panorami migliori dell’isola e dei sui faraglioni. Per raggiungere la struttura, partendo dalla piazzetta di Capri bisogna scendere per Via Vittorio Emanuele II, proseguire per Via Serena e svoltare a sinistra per Via Matteotti.
(a cura di Clelia Esposito, ECampania.it) (Grazie a Luigi Pitterà)