Editoriali calcio Napoli

La serie A si inchina ad Agnelli, espone scudetti revocati, ma parla di lealtà sportiva.

La serie A si inchina ad Agnelli e alla Juventus. All’allianz Stadium esposti gli scudetti revocati ma il numero uno bianconero invoca la lealtà sportiva.

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Finita la pantomima dello Stadium, Juventus-Napoli è andata in scena come voleva Agnelli. Una sceneggiata che nemmeno Raffaele Chiurazzi avrebbe saputo scrivere.

Alle 20 e 45 la Juventus scende in campo accompagnata dagli arbitri, emblematica l’immagine di Bonucci sorridente con al terna arbitrale, vecchi compagni di merenda.

La stampa nazionale e Sky-Juve, trasmettono tutto in rigorosa diretta, nemmeno il viaggio a Cuba di Papa Francesco è stato seguito in maniera così meticolosa.

Mentre la Gazzetta ci informa che il pullman della Juvents è entrato allo stadium, annotando il numero di soste e i litri di benzina consumati, caso mai qualcuno lo chiedesse.
Tuttosport illumina le facce monocromatiche dei tifosi bianconeri pubblicando prima di tutti la formazione che sfiderà il Napoli. Sui social i post della FC Juventus si susseguono, sui siti nazionali e in tv impazza il live della partita.

La Juventus assoluta protagonista della serata. Peccato che il Napoli, abbia seguito i regolamenti sanitari, ha probabilmente evitato un nuovo focolaio di Covid, ma poco importa la notizia è marginale tra poco parla Agnelli.

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LA SERIE A SI INCHINA AD AGNELLI

Il Vate juventino arriva in sala stampa, la prima domanda è di Piccinini che afferma: “Sarebbe servito buonsenso in questa situazione, trovo brutto che le vittorie si assegnino a tavolino” Agnelli balbetta qualcosa in una lingua sconosciuta ai più e glissa la domanda.

Comincia il monologo, tutti in religioso silenzio: “Sono qui perché è giusto, bisogna fare chiarezza. Ci sono dei protocolli molto chiari per queste situazioni e dicono cosa fare in caso di positività. Si applica il protocollo della Figc. Quanto alle norme sportive, sono chiare: chi non si presenta va incontro a sanzioni disciplinari. Si esprimerà domani il Giudice Sportivo”.

Tra i tanti e grandi giornalisti presenti nessuno domanda Ad agnelli come mai parla di lealtà sportiva ma allo stesso tempo espone scudetti revocati? ai posteri l’ardua sentenza.
Agnelli ammette di aver parlato con De Laurentiis: “Mi ha mandato un messaggio e io ho scritto che la Juve si attiene ai regolamenti. Lui voleva il rinvio, richiesta legittima, ma abbiamo delle norme che ci dicono come comportarci.

Il fatto che una squadra non raggiunga lo stadio per giocare una partita prevista non dà una grande immagine di noi: siamo autoreferenziali, ci preoccupiamo dei problemi interni, senza capire il danno che facciamo il calcio a livello internazionale”.
Poi la chiusura: “Contento di vincere questa partita a tavolino? Assolutamente no, alla Juve piace vincere sul campo“.

Applausi a scena aperta per una esibizione teatrale degna del miglior  Pirandello.
Il calcio ridotto a macchietta dall’asse lega-Juventus, è diventato poco credibile proprio a causa dei bianconeri, che si abbia il coraggio di dirlo una volata e per tutte.
Sentire frasi del tipo “Sarebbe giusto il 3 a 0 a tavolino” da chi puntualmente si vanta di “scudetti vinti sul campo” fa decisamente sorridere .

Al di là di beghe nate dall’ignoranza di chi non potrebbe permettersi di essere ignorante. Quello che umanamente mi fa specie, scrive Elio Goka, è chi davanti a certi accadimenti cancella la salute della persona e sragiona considerando i calciatori dei robottini utili a compensare le insoddisfazioni private con un diktat che dice a chiare lettere “Andate e correte in campo, a prescindere, perché a me interessa solo che facciate quello che penso di voi, che siate come vi vedo“.
E qui non è importante se delle persone siano milionarie o povere. È importante l’intendimento che si ha di loro.
Conta l’emblema che ne emerge in assenza di preoccupazione per il prossimo. Ecco, l’intendimento della persona da parte di molti è vile e disumano. E il loro regno non avrà fine.

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