Calcio Napoli

Inno a Maradona di Capuozzo Vittorio

Lo scrittore Vittorio Capuozzo ha dedicato una bellissima e struggente poesia al Pibe de Oro: "Inno a Maradona"

Inno a Maradona:  Capuozzo Vittorio, giornalista e scrittore ha dedicato una bellissima poesia a Diego Armando Maradona.

L’autore di : L’Ultima Vittoria del Sud, Calci e fischi. Fatti e misfatti del gioco del calcio e briciole sparse, ha voluto omaggiare il Pibe de oro scomparso il 25 novembre 2020.

Eri roccia.

Piedi di rodio

sul prato verde

inviso

fra palazzinari d’argilla.

Plasmato fra gli affetti più cari,

sei stato

figlio, fratello, padre

e di te è mancato solo l’amico

nella fanciullezza negata

per un pallone di pezza.

Eri popolo

scelto

nella sofferenza,

nel dolore

sei diventato roccia

tra i potenti

e loro serventi.

Napoli ti ha amato,

idolatrato a re

tra l’inchiostro

nero dei propri tribuni.

Sei stato popolo,

voce inquieta

e ribelle

della Napoli afona,

obliata in perenne

da incantatori di serpenti.

Eri roccia,

magica sfera

contro le montagne

ma non hai mai perso,

hai sempre vinto

e financo nella morte

sei divenuto più forte

perché sotto la corazza,

nel tuo petto

pulsava

un cuore d’oro.

 

Inno a Maradona

Quando è morto Maradona abbiamo pianto, con gli amici ci siamo fatti le condoglianze, ci siamo emozionati, ma poi quel tipo di commemorazione è finita, non dovevamo superare un lutto semplicemente perché il lutto non c’era.

Non saremmo stati disperati perché non avevamo perduto un amico, un genitore, un compagno, una compagna. Saremmo diventati preda di una lunga inesorabile mai conclusa malinconia, che avrebbe agito su due diversi fronti d’assenza. L’assenza fisica del personaggio, che, in ogni caso non giocava più a calcio da parecchio, e, quella più importante, l’assenza (la mancanza) nei nostri cuori della possibilità di immaginare e di tendere al futuro.

Andandosene, Maradona, ha ridotto il nostro campo d’osservazione, lo spazio tra centrocampo e area di rigore nel quale immaginare porzioni enormi di tempo (e mondo) a venire. È morto e abbiamo capito di essere invecchiati, di essere, almeno un pochino, perduti.  La bellissima poesia di Vittorio Capuozzo riporta in vita per un brevissimo lasso di tempo l’immagine di Maradona mentre rincorre il suo adorato pallone.