Ganz: “Inter e Napoli hanno qualcosa in più, ma ormai la Dea è dentro la lotta e può sognare”

Maurizio Ganz conosce bene l’Atalanta e sa cosa significa segnare con la maglia nerazzurra. L’ex attaccante, che ha militato nella Dea tra il 1992 e il 1995 e poi nel 2000-01, elogia il lavoro della società e di Gasperini, soffermandosi su Mateo Retegui, protagonista della stagione bergamasca.
Ganz, che ne pensa di Mateo Retegui?
“Prima di tutto, bisogna sottolineare il grande lavoro della società sul mercato. Dopo l’infortunio di Scamacca, in pochi giorni è stato individuato e acquistato Retegui dal Genoa: solo un grande club ha questa capacità. Sta sorprendendo tutti, non perché non si sapesse del suo valore, ma perché sta facendo ancora meglio del previsto. A Bergamo gli attaccanti hanno sempre fatto bene grazie al sistema di gioco, ma lui sta andando oltre”.
Cosa è cambiato tra il Retegui del Genoa e quello dell’Atalanta?
“Gasperini sta lavorando molto sulla fase di non possesso. Oggi Retegui corre, pressa e mette intensità anche quando la palla ce l’hanno gli avversari. Questo lo rende un attaccante moderno a tutti gli effetti. Ovviamente, il suo compito principale è segnare, e il gioco di Gasperini lo esalta”.
Può battere il record di Inzaghi (24 gol in una stagione con l’Atalanta)?
“Credo che possa superare quota 30 gol. Ai tempi di Inzaghi il calcio era diverso, i difensori marcavano in modo più aggressivo, senza il VAR e con molti più contrasti duri. Retegui ha già dimostrato di saper segnare in tutti i modi: di destro, di sinistro e di testa. Inoltre, è migliorato tecnicamente da quando è arrivato all’Atalanta e ha ancora margini di crescita”.
Con un attaccante così l’Atalanta può sognare lo scudetto?
“Tutto è aperto. Sarebbe straordinario vedere la Dea campione d’Italia, come in passato accadde a Cagliari, Verona, Sampdoria e, in Premier League, al Leicester. L’Atalanta è in piena corsa e deve crederci”.
Chi vede favorito per il titolo?
“Inter e Napoli hanno qualcosa in più, ma ormai la Dea è dentro la lotta e può sognare”.
Quale giocatore l’ha sorpresa di più in questa squadra?
“Ademola Lookman. È straordinario nel saltare l’uomo, porta imprevedibilità e ha un grande impatto sulla partita. Gasperini migliora tutti, ma c’è un altro aspetto che vorrei sottolineare”.
Prego.
“Vedo in questo gruppo un forte senso di appartenenza, cosa rara nel calcio moderno. Spesso i giocatori vanno e vengono senza legarsi alla città, ma qui c’è un legame speciale con Bergamo. Il merito è sia di Gasperini, che lavora ogni giorno sul campo, sia della famiglia Percassi, che ha costruito un progetto solido e ambizioso”.