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I figli di Maradona: “Ecco la verità sulla sua morte, ridotto allo stato di servitù”

Il Pibe de Oro è deceduto nel 2020. Emergono particolare incuietanti

I figli di Maradona vogliono far luce sulla morte del padre. Con un comunicato fanno sapere la verità citando la Procura. Ci sono sempre state molte ombre sulla morte di Maradona con indagini che sono scattate fin dal primo momento. Oggi i figli di Diego Armando Maradona con una nota fanno sapere: “Vogliamo mettere a conoscenza dell’opinione pubblica in generale e in particolare di tutti coloro che hanno amato nostro Padre, Diego Armando Maradona, che ieri la Procura n° 15 della Città di La Plata ha fatto un passo in più (come già hanno fatto la Fi scalia Generale di San Isidro e il tribunale civile n° 20 della Città di La Plata), alla ricerca della VERITÀ OBIETTIVA. Questa risoluzione è stata la conseguenza naturale, né più né meno, delle prove che abbiamo potuto raccogliere per conoscere ogni giorno di più la realtà dei fatti“.

I figli di Maradona parlano di verità sulla sua morte e scrivono: “La nostra intenzione e quella dei nostri avvocati è stata scoprire cosa è successo nella vita di nostro Padre nell’ultimo periodo della sua vita, LA VERITÀ DELLA SUA FINE. Inoltre, SAPERE LA VERITÀ delle azioni del suo ambiente, chi lo ha circondato e isolato gli ultimi anni della sua vita. (probabilmente abbandonandolo alla fine al suo destino), svuotando il suo patrimonio e diventando milionari da un giorno all’altro. Così vogliamo anche che si chiarisca, chi è ognuno in questa storia e che finalmente il mondo intero sappia con certezza, chi siamo i titolari di proteggere l’eredità di nostro Padre, affinché non abbia alcun dubbio su chi deve parlare e su chi ci si può fidare“.

Nel lungo post su facebook aggiungono: “Vogliamo esprimere il nostro profondo ringraziamento a tutti i membri della Procura n° 15 di La Plata, nonché alla Procura General de San Isidro e al Juzgado Civil n° 20 de La Plata, per aver lavorato in modo instancabile e professionale per fare luce in tanta oscurità. Dalla risoluzione che decide la citazione a inchiesta si può leggere chiaramente, parte dei fondamenti che esporremo qui di seguito, che riassumono in modo chiaro e chiaro la situazione che ha dovuto attraversare nostro Padre:

“… Da – almeno – alla fine del mese di luglio 2020 e fino all’inizio del mese di novembre dello stesso anno, nel Barrio Cerrado Campos de Roca situato nella partita di Colonnello Brandsen, gli imputati, Victor Stinfale, Matias Edgardo Morla, Maximi liano Pomargo, Vanesa Morla, Maximiliano Trimarchi e Carlos Orlando Ibañez, hanno ridotto Diego Armando Maradona allo stato di servitù, limitandogli i contatti con familiari, amici e parenti, sia in forma personale che telefonica, fornendogli alcool, farmaci e marijuana e manipolandolo psicologicamente con diversi aggeggi, con lo scopo di tenerlo sotto il suo potere, per beneficiare economicamente dei guadagni generati intorno alla sua figura. È risaputo che potevano accedere a visitarlo solo chi era precedentemente autorizzato da uno degli imputati, e se per questo era autorizzato la visita o il contatto telefonico di un amico o familiare, l’ordine era che non potevano rimanere soli, doveva essere sempre presente uno dei imputati o persona di fiducia di loro, come lo erano i responsabili della sicurezza, per vedere e sentire tutto ciò che accadeva lì e fino, quando diventasse inconveniente per i loro interessi, intervenire per sciogliere il contatto. Allo stesso scopo, quello di impedirvi di contattare amici e familiari, …“.

È importante anche chiarire che non possiamo ignorare che in alcuni tribunali o procuratori esistono persone suscettibili di interessi politici ed economici. Per concludere, vogliamo mettere in risalto la decisione del giudice federale Ariel Lijo, incaricato del tribunale penale e correzionale federale n. 4 della Commodoro Py, che, con una scusa processuale, a nostro giudizio infondata, intende prendere il carico di tutti e le indagini in corso, cosa che non ha alcun assoggettamento di fatto né giuridico, fatto che CI PREOCCUPA. Chiediamo a tutti coloro che hanno voluto bene a nostro Padre, di stare attenti a tutte le future decisioni di questo Giudice, poiché, controllando tra tutti, avremo una maggiore garanzia che finalmente si faccia GIUSTIZIA. Grazie a tutti per il vostro continuo sostegno“.