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CorSport e la fuga di Higuain: “Juve, che brutta figura. Ma non erano in quarantena?”

Il Corriere dello Sport con Alessandro Barbano commenta l’episodio della fuga di Gonzalo Higuain, volato in Argentina con un jet privato.

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I soldi possono veramente tutto? E’ questo quello che si stanno chiedendo in tantissimi il giorno dopo la fuga di Higuain, volato in Argentina grazie ad un jet privato. Un ‘comune’ mortale non potrebbe avere a disposizione un volo privato, ma ancora di più ad un qualsiasi cittadino sarebbe stato permesso muoversi da casa, nonostante le restrizione vigenti?

Il gesto di Higuain è stato commentato anche dal Corriere dello Sport, con la firma di Alessandro Barbano che parla esplicitamente di “brutta figura Juve” e aggiunge: “nei giorni in cui il governo avvisa gli italiani che chiunque abbandoni il suo domicilio senza gravi e comprovati motivi – e tra questi espressamente non può esserci il desiderio di andare a trovare i genitori – commette il reato di inosservanza ai divieti della pubblica autorità“.

Fuga Higuain: “La Juve non era in quarantena?”

E’ a domanda che si pongono al Corriere dello Sport, sottolineando come il gruppo di calciatori fosse in quarantena dopo la scoperta del caso Rugani, risultato positivo al coronavirus. Per spiegare la situazione viene citato l’articolo 1 del decerto del 21 febbraio scorso che recita: “È fatto obbligo alle Autorità sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva Covid-19”.

Insomma la fuga di Higuain, che si è presentato all’aeroporto di Caselle-Torino con tanto di certificato di negatività al covid 19, lascia molte domande in sospeso. Alcune di queste se le pone proprio Barbano nel suo pezzo.

Perché ciò non è accaduto? I medici della Juve hanno denunciato la circostanza alla Asl competente? E se lo hanno fatto, chi è stato inadempiente? Poi c’è un secondo punto. I campioni in fuga hanno esibito a una esterrefatta polizia aeroportuale la certificazione di negatività al tampone. Chi gliel’ha praticato? A che titolo? E quale valenza ha questo documento? Perché un normale cittadino, che dall’isolamento voglia raggiungere i suoi cari, o piuttosto il suo ufficio, dovrà aspettare quattordici lunghi giorni senza che nessuna struttura pubblica gli praticherà mai il tampone, in assenza di chiari sintomi della malattia, e invece un calciatore può ottenerlo attraverso un canale preferenziale?

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