Corbo: “Conte e il Napoli: genio compreso o incompleto?”

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Cappuccino e cornetto appena finiti, neanche il tempo di pensare all’aperitivo e già inizia una delle gare più delicate della stagione. Como-Napoli non è solo un appuntamento di campionato, è una partita che vale metà scudetto, una sfida di identità, di filosofie di gioco opposte e di visioni di futuro.

Antonio Corbo, sulle pagine di Repubblica Napoli, analizza il momento chiave che sta vivendo la squadra di Antonio Conte, proiettata in una corsa scudetto tanto affascinante quanto logorante. Il tecnico, nel consueto equilibrio tra orgoglio e inquietudine, ammette: «Mi piacerebbe anche sedermi su una squadra in pole position, con basi solide. Ma intanto mi prendo i meriti per aver fatto tanto anche quest’anno».

Conte e il Napoli: genio compreso o incompleto?
Arrivato in un Napoli decimo in classifica e in piena crisi, Antonio Conte ha ribaltato la situazione. Oggi, la squadra partenopea è in piena lotta per lo scudetto con 56 punti dopo 26 giornate. Il tecnico si vanta – legittimamente – di aver ridato ambizioni al club, ma il sospiro che spesso lascia trapelare in conferenza stampa alimenta dubbi: si sente davvero compreso?

La realtà è che i rapporti con la società sono improntati sul rispetto reciproco. De Laurentiis ha investito 149 milioni di euro per accontentare il tecnico e supportare la sua visione, ma Conte sa che qualcosa è mancato. Il ricambio adeguato di Kvaratskhelia, ad esempio, non è arrivato, e questo pesa nelle rotazioni.

Il Napoli è dentro la zona Champions, l’obiettivo minimo richiesto. Tuttavia, Conte è fatto per sfidare i limiti e per correre controvento. La corsa scudetto è ancora aperta, e i prossimi otto giorni – con il Como e il big match contro l’Inter – potrebbero valere l’intera stagione.

Como-Napoli, due mondi a confronto
La partita di oggi è un incontro tra mondi diversi. Il Como rappresenta la nuova era del calcio glamour, targato Sent Entertainment, fondo con sede a Londra di proprietà del magnate indonesiano Robert Budi Hartono. Dal 2019 il club ha vissuto una scalata affascinante e, grazie alla guida di Cesc Fabregas, ha saputo coniugare estetica e sostanza.

Il Napoli, invece, incarna un modello di gestione più classico, fatto di passione familiare e investimenti mirati. De Laurentiis, quasi unico in Italia, guida il club senza appoggiarsi a capitali stranieri, mantenendo il controllo totale sulle scelte societarie.

Sul campo, si sfidano due filosofie opposte:

Il Como predilige il 4-3-3 leggero, fluido e tecnico, fatto di verticalizzazioni e rapidità.
Il Napoli di Conte, invece, punta sulla fisicità, la solidità e la lotta continua, con giocatori esperti e pronti al sacrificio.
Una sfida tra leggerezza e potenza, tra estetica e pragmatismo.

Conte e il peso delle scelte
Antonio Conte arriva alla sfida del “Sinigaglia” consapevole che ogni passo falso può risultare fatale. Il tecnico è abituato a battaglie di questo tipo e sa gestire la pressione, ma i tanti infortuni non gli lasciano sonni tranquilli.

Eppure, se c’è un allenatore capace di resistere alla tempesta, è proprio lui. «Nessuno come Conte sa correre contro vento», sottolinea Corbo.

Nel frattempo, De Laurentiis osserva con discrezione. Non ama invadere la scena, ma sa che la sfida di oggi e quella contro l’Inter potrebbero decidere la stagione.

La corsa scudetto si decide ora
Como-Napoli è più di una partita. È una tappa cruciale che potrebbe indirizzare la corsa scudetto. Il Napoli deve vincere per mantenere il passo, mentre il Como gioca senza pressione, ma con l’ambizione di continuare il proprio percorso di crescita.

Per Conte, è l’occasione per dimostrare ancora una volta il suo valore. Per il Napoli, la possibilità di avvicinarsi al sogno.