Atalanta-Napoli 4-2. Azzurri sconfitti a Bergamo. Tanta Paura per Osimhen costretto a uscire in barella dopo uno scontro di gioco con Romero.
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L’Atalanta stende il Napoli per la seconda volta al Gewiss Stadium nel giro di 12 giorni. Tutto nella ripresa, quando la partita si stappa: in 28 minuti arrivano 6 reti.
Rispetto alla doppia sfida di Coppa Italia di una decina di giorni fa, il copione tattico non cambia. L’Atalanta attacca, il Napoli prova a difendersi basso senza risalire bene il campo. Osimhen in difficoltà contro i tre centrali nerazzurri, chiuso nella morsa e molto spesso da solo. Pessina, Zapata e Muriel dall’altra parte creano più di un problema dalle parti di Meret.
Quarta sconfitta nelle ultime cinque partite certifica il momento nerissimo del Napoli, ormai smarrito nei suoi problemi e nelle sue difficoltà. Gattuso ha perso con l’Atalanta la seconda partita in undici giorni e ha incassato la dodicesima sconfitta stagionale su 33 partite giocate (più di un terzo), in campionato è l’ottavo ko. Ha una partita da recuperare (a Torino con la Juve), ma stasera sarebbe fuori dall’Europa, al settimo posto in classifica. Una situazione critica che rischia di peggiorare in settimana, quando ci sarà da tentare la quasi proibitiva rimonta con il Granada in Europa League (si parte dallo 0-2 dell’andata).
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GATTUSO IN BILICO
A Gattuso vanno concesse le giuste attenuanti (a Bergamo si è presentato senza Ospina, Demme, Hysaj, Lozano, Manolas, Mertens, Petagna ed è stato costretto a rinunciare in avvio ad Insigne per un problema alla schiena) ma è evidente che la sua posizione resta molto critica. Soprattutto perché il Napoli non riesce a trovare una sua identità, una fisionomia riconoscibile, una strada definitiva da seguire: prova diversi abiti, non gliene va bene uno.
I goal arrivano nel primo quarto d’ora della ripresa. Il primo è dell’Atalanta, sull’asse colombiano: cross di Muriel, Zapata dimenticato dalla difesa insacca. Pochi minuti dopo il pareggio su una giocata di qualità di Politano e Zielinski, quest’ultimo abile a calciare di prima col destro su suggerimento in verticale dell’ex Inter.
L’equilibrio, di nuovo, lo rompe Luis Muriel, con un’accelerata centrale che taglia in due il Napoli. Per Zapata poi è facile crossare sul secondo palo, dove Gosens attende solo il tap-in. Lo show del numero 9 nerazzurro continua: è il 71′ quando ubriaca Rrahmani con le finte e poi spara nel sette col mancino.
Un goffo autogoal di Gosens riapre un match apparentemente chiuso. Meret nega proprio al tedesco il quarto, ma non può nulla sul colpo di testa di Romero che sigilla di nuovo il punteggio e manda i titoli di coda sul match, che si chiude con attimi di paura per Osimhen, che ha perso i sensi in campo. Atalanta a 43 punti, ancora sicura di passare un’altra settimana tra le prime quattro. Napoli tre punti sotto.
IL TABELLINO E LE PAGELLE ATALANTA-NAPOLI 4-2
Marcatori: 52′ Zapata (A), 58′ Zielinski (N), 64′ Gosens (A), 71′ Muriel (A), 75′ aut. Gosens (A), 79′ Romero (A)
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini 6; Toloi 6, Romero 7, Djimsiti 6; Maehle 6 (90′ Sutalo s.v.), Freuler 6 (78′ Pasalic s.v.), De Roon 6.5, Gosens 6.5; Pessina 6.5 (84′ Miranchuk s.v.); Muriel 8.5 (84′ Pessina s.v.), Zapata 7.5 (90′ Malinovskyi s.v.). All. Gasperini.
NAPOLI (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 5, Rrahmani 5, Maksimovic 5 (78′ Koulibaly s.v.), Mario Rui 5 (78′ Ghoulam s.v.); Fabian Ruiz 5, Bakayoko 5, Zielinski 6; Politano 7, Osimhen 5, Elmas 5.5 (53′ Insigne 5.5). All. Gattuso.
Arbitro: Marco Di Bello
Ammoniti: Di Lorenzo (N), Djimsiti (A), Gosens (A)
Espulsi: –