Quasi 90 anni e non dimostrarne affatto.
La città è sempre stata intorno alla squadra azzurra, anzi sembrava che tutta la città fosse in campo al fianco della squadra. Napoli ha una tifoseria particolare e straordinaria. Il Napoli è lo stato d’animo della città”.
In questa frase di, Salvatore Biazzo, è racchiusa la passione che lega i Napoletani al Napoli, e la città di Napoli al Napoli!
Era il primo agosto del 1926 quando nasceva il Napoli calcio. 89 anni di storia che lega, indissolubilmente, la città alla sua squadra, talvolta anche troppo. Unite sotto un unico colore, l’azzurro.
Su quel palcoscenico unico al mondo dove una semplice partita di calcio si trasforma in una magia di colori e in un turbinio di emozioni, chiunque abbia indossato questa maglia, a distanza nel tempo, non dimentica l’amore, l’affetto e la passione che il pubblico partenopeo fa sentire ai propri beniamini. Napoli ed i napoletani la sentono, la vivono e sono coprotagonisti delle vicende della squadra.
Un amore ed una “fede” per l’azzurro che si fonde nelle origini e nella storia di ogni napoletano. Il tifoso napoletano è per sua natura un amante, nelle sue tante contraddizioni e debolezze, con un infinito romanticismo.
STORIA.
La storia dell’SSC Napoli è un po’ complessa e alquanto complicata da spiegare. Tutto ebbe inizio nel 1904, quando l’inglese James Poths, un impiegato della sede napoletana della Cunard Line, e l’ingegnere napoletano Emilio Anatra, fondarono,inizialmente come “sezione calcio del Circolo Canottieri Italia”, il Naples Foot-Ball & Cricket Club, la prima vera, ed importante, squadra della capitale campana, che nel 1906 tramutò il suo nome nel più semplice, ed alquanto italianizzato, Naples Foot-Ball Club, togliendo il Cricket, sport della tradizione inglese che faticava a decollare in Italia.
Nel 1911 avvenne la prima svolta importante nella storia dell’SSC Napoli. Infatti quell’anno la componente italiana del Naples si distaccò da quella inglese, dando vita all’Unione Sportiva Internazionale di Napoli. Mentre l’anno successivo la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), in seguito all’approvazione del progetto Valvassori-Faroppa all’Assmblea Federale estiva, decise di ammettere, per la prima volta nella storia, anche le squadre del centro-sud al campionato di Prima Categoria (allora la massima serie).
Dopo una serie di alti e bassi, dovute ai risultati non particolarmente brillanti ottenuti in campionato, e alla pausa del campionato a causa della Prima Guerra Mondiale, le due squadre partenopee, Naples e Internazionale, nel 1922 optarono nuovamente per una fusione, dando vita ad una nuova squadra che prese il nome di Foot-Ball Club Internazionale-Naples, abbreviato e meglio conosciuto come FBC Internaples, che per anni riuscì a imporsi come massimo campione tra le squadre del Sud-Italia, ma che non riusciva ad imporsi sulle big del Nord-Italia.
E fu così che un giovane industriale napoletano, un certo Giorgio Ascarelli, si rese contro che il football inglese, che finora aveva avuto successo solo nelle regioni settentrionali d’Italia, sarebbe diventato uno sport in grado di appassionare tutti, come nient’altro era riuscito a fare fino a quel momento. Ecco quindi che nell’estate del 1926 l’Assemblea dei soci dell’Internaples decise di cambiare il nome della squadra in Associazione Calcio Napoli, ponendo le basi per la nascita e l’ingresso nella storia di quella squadra che oggi tutti conosciamo come SSC Napoli.