La carica: Il capitano mostra i muscoli
lo riporta il mattino
È questo l’Hamsik giusto, l’Hamsik che serve, l’Hamsik di cui il Napoli ha bisogno, l’Hamsik in nome del quale sarebbe anche giusto fare dei compromessi?
La risposta resta sospesa, forse perché l’Hamsik che contro l’Inter è tornato a fare gol a una big della serie A dopo un digiuno lungo praticamente tre anni e mezzo (era il 18 dicembre del 2011 quando segnò al San Paolo alla Roma), è ancora molto diverso, troppo diverso, dalla sua natura più profonda, più selvaggia, più Intima.
Domenica ha mostrato un tatuaggio con un cuore con due mani, quella sua e quella della moglie con una data: ”4-7-14”. È la data del loro matrimonio.
Marekiaro ( il copyright è di Paolo Cannavaro) ha da sempre deciso di dedicare anima, e soprattutto corpo, all’arte dei tatuaggi, improvvisando vere e proprie tele umane.
«Ora dobbiamo pensare alla gara di giovedì in Europa League, dobbiamo mettere da parte la delusione e concentrarci sulla Dinamo Mosca»
È imperdonabile l’incapacità di vincere che troppo spesso prende alla gola gli azzurri che cadono negli errori come fossero tombini aperti.
Il Napoli è la squadra più inglese del nostro campionato, pressa e morde,poi però si distrae e commette sbagli da pasticcione.
«Non siamo stati inferiori all’Inter, è stato un bel duello. Abbiamo avuto due reti di vantaggio dopo un’ora di gioco ma ci siamo fatti scappare la vittoria.Aadesso non possiamo più sbagliare ».
Hamsik che in serie A ha collezionato, tutte in azzurro, 271 presenze con ben 72 reti realizzate.
Mai una protesta,mai una faccia storta: tutti a scrutare il momento del cambio per cercare di sorprenderlo in una smorfia. Niente.
È capitano vero, di quelli che parla sempre. Anche quando si perde.
«Possiamo arrivare secondi, nulla è perduto». Ha ragione, ma a patto che in quei tranelli il Napoli sia capace di non cadere più.