Verona, slogan razzisti contro il Napoli anche nei bar. Cronisti napoletani pesantemente insultati al Bentegodi. Repubblica svela il retroscena.
Verona-Napoli è una partita accesa da una forte rivalità tra tifoserie. A metà degli Anni ’80, i tifosi azzurri risposero con genialità agli insulti razzisti.
Quando si parla di striscioni da stadio non si può non pensare a quello che da più parti è considerato il più geniale della storia pallonara italiana: “Giulietta è na zoccola” .
Tra l’ironia dei napoletani al razzismo becero dei Veronesi ci passa il mare. L’inviato a Verona del quotidiano la Repubblica ha riportato alcuni retroscena sul clima che si respirava nel capoluogo veneto nelle 24 ore di Verona-Napoli:
“Il cocktail al veleno è servito, con l’odio e l’ignoranza che si sono mescolati durante la squallida domenica veronese, in un clima avvilente e lontano anni luce dai reali valori della civiltà e dello sport. A fine partita da un bar vicino allo stadio ancora si sentiva l’eco degli slogan nordisti, addirittura con allusioni sarcastiche all’ormai lontanissimo terremoto in Irpinia.
Ma prima c’erano già stati gli ululati contro i calciatori di colore di Spalletti, i soliti cori di discriminazione territoriale contro il Sud e quelli razzisti in direzione di Lorenzo Insigne, a cui i 2500 sostenitori al seguito degli azzurri avevano reagito a loro volta con urla minacciose ed esplodendo petardi.
Ad accendere la miccia erano stati però alla vigilia della gara gli ultrà locali, esponendo all’esterno del Bentegodi un vigliacco striscione: con le bandiere di Russia e Ucraina e le coordinate geografiche della città di Napoli, un consiglio per spostare il tiro dei bombardamenti”.
Il giornalista Manuel Parlato ai microfoni di Campania Sport, su Canale 21, racconta come i cronisti napoletani sono stati pesantemente insultati dai tifosi della compagine di casa:
“Ci hanno pesantemente offeso nel corso della gara. Noi, conoscendo il clima, abbiamo preferito non rispondere a certe provocazioni. Ma vi assicuro che non è stato per nulla facile essere lì e beccarsi ogni tipo di insulto”.