Carlo Ancelotti ancora una volta in Semifinale di Champions League con il Real Madrid, una grande impresa per l’allenatore di Reggiolo ex Napoli. Al termine di Real Madrid-Chelsea, con assist magnifico di Modric, è arrivato il commento di Ivan Zazzaroni che dice: “Ieri sera, contro il Chelsea, superata oltre un’ora di sottomissioni e imbarazzi diffusi, il mister del Real Madrid ha deciso che era giunto il momento di cambiare, e di cambiare radicalmente. Fuori l’insostituibile Kroos, che non l’ha presa bene, quindi Mendy, infine l’altro titolarissimo Casemiro. Modric ha subito premiato il coraggio con un esterno da Louvre che ha consentito a Rodrygo di riaprire la partita e cambiare il corso della storia: dopo i più ricchi del mondo, il Real di e con Benzemagic ha fatto fuori i campioni d’Europa“.
Zazzaroni ha fatto riferimento anche al rapporto di Ancelotti con Napoli e De Laurentiis: “Ancelotti è difficilmente superabile per competenza, concetti e conoscenze, gestione della squadra, dei caratteri e dei presidenti (ad eccezione di de Laurentiis, col quale ha comunque conservato un buon rapporto). Ancelotti è il calcio universale e sempre dentro il suo tempo, un professionista misurato nel mondo degli sparaballe: non racconta cazzate insomma, non complica uno sport nel quale sono decisivi qualità degli interpreti, rapporti e episodi, rispetta le caratteristiche dei suoi giocatori e studia quelle degli avversari. Si aggiorna in continuazione, trascorre delle ore a preparare ogni fase della partita, e sfugge, anticipa, mette all’angolo, smussa qualche angolo di troppo. Soffre le pene dell’inferno, come ieri sera. Ancelotti è speciale perché quarant’anni di pallone e molti milioni sul conto corrente non l’hanno cambiato di una virgola: è ancora semplice e perbene e non ha perso il senso pratico. Tutt’altro. Pochi anni fa, temendo di restare fuori dal giro, accettò – spiazzando tutti, perfino Sacchi – la proposta del Napoli, si rimise in gioco, fece soffrire il Liverpool in Champions, ma per aver seguito con coerenza i propri principi fu sopraffatto dai rapporti con un paio di giocatori importanti e il presidente“.