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Video – Coronavirus, appello INFERMIERI: “Non abbiamo più posti letto. Siamo costretti a riutilizzare i dispositivi di protezione individuale”

Coronavirus, appello infermieri: “Non abbiamo più posti letto dove ricoverare le persone, siamo costretti a riutilizzare i dispositivi di protezione individuale, perché scarseggiano…”.

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CORONAVIRUS, L’APPELLO DEGLI INFERMIERI

L’ordine nazionale degli Infermieri ha pubblicato un appello degli infermieri Italiani impegnato 24 ore al giorno alla lotta contro il Coronavirus. La FNOPI  ha lanciato un appello alla popolazione, e alle istituzioni.

Non c’è più tempo.
Non abbiamo più posti letto dove ricoverare le persone, siamo costretti a riutilizzare i dispositivi di protezione individuale, perché scarseggiano, e in molte realtà quelli disponibili non sono idonei. Siamo in pericolo costante, sappiamo di rischiare ogni giorno il contagio oltre a vivere la paura costante di portare il virus nelle nostre case.
Non c’è più neanche il tempo per piangere, se non al termine dei lunghi turni massacranti. Vediamo una morte che non ha la dignità di essere celebrata. Persone lontane dai loro affetti.
Siamo provati, siamo pochi, in ospedale e sul territorio.
Andiamo nelle case delle persone come soldati al fronte, senza protezioni, in un territorio che non riesce ad accogliere le enormi richieste di cura.
Siamo soli.
Se non freniamo questa valanga pagheremo il più grande tributo: il fallimento dell’intero sistema e di ogni cosa per la quale ha senso vivere.
Abbiamo bisogno di ospedali, di personale. Subito. Ora. Non domani.
Abbiamo bisogno di professionisti qualificati, non riciclati, non gettati al fronte come pedine.
Abbiamo bisogno anche di voi cari cittadini.
Chiudetevi in casa. Ogni uscita apre la porta al virus.
Non possiamo più permettercelo.
Non c’è più tempo“.

OPERATORI SANITARI INFETTI

I medici e gli infermieri impegnati nell’emergenza Coronavirus risultano tra le categorie più colpite. Secondo una stima dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Bergamo, il numero degli operatori sanitari infetti sfiora il 12 per cento a livello nazionale anche se, a Bergamo, ci sono strutture in cui si dice siano addirittura il 30 per cento. Questi presidi non sono tutti ospedali, ma riguarderebbero strutture che ospitano pazienti anziani come le case di riposo e le Rsa. Qui, ci sarebbe inoltre una forte carenza di dispositivi di protezione individuale, come comunicato dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche.

MEDICI E INFERMIERI MORTI O MALATI PER IL CORONAVIRUS

Una lista ogni giorno più lunga, con i nomi di medici in grandissima parte vittime del dovere, perché impegnati in una lotta senza quartiere al coronavirus. Una lotta il più delle volte combattuta – insieme agli infermieri – quasi a mani nude, spesso dalla prima trincea di difesa, quella dei medici di famiglia. Mancano infatti quasi ovunque i Dispositivi di protezione individuale (Dpi) per evitare il contagio, dalle mascherine alle maschere facciali, dai camici ai guanti monouso.

Anche per questo, come denunciano da giorni i sindacati e gli ordini professionali di una categoria in prima linea, in Italia medici e infermieri contagiati dal nuovo coronavirus superano ampiamente le 3.700 unità (3.770 secondo il dato rilevato dall’Iss al 21 marzo), ben oltre il doppio rispetto a quelli infettati in Cina.

La risposta dei sistemi sanitari regionali arriva, ma in ordine sparso e ci vorranno giorni prima che i medici di base, i più colpiti, possano avere uno scudo efficace per continuare a combattere. Questi i nomi e queste le storie dei medici che, dall’inizio del contagio, il 21 febbraio, hanno perso la vita facendo il proprio lavoro.

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AUMENTO DEI CONTAGI DA CORONAVIRUS IN ITALIA

In Italia, sono 53.578 le persone che hanno contratto il COVID-19 (6.557 in più rispetto a ieri, per una crescita del 13.9%). I dati sono stati forniti dalla Protezione civile. Di queste, sono decedute 4.825 (+793, +19.7%) e 6.072 sono guarite (+943, + 18.4%) . Attualmente i soggetti positivi sono 42.681.

DATI COVID PER REGIONE

Lombardia 25.515 (+3.251, 14.6%)
Emilia Romagna 6.705 (+737, +12.3 %)
Veneto 4.617 (+586, +14.5 %)
Piemonte 3.752 (+291, +8.4 % )
Marche 2.153 (+172, +8.7 % )
Liguria 1.436 (+215, +17.6 %)
Campania 844 (+95, +12.7 %)
Toscana 2.012 (+219, +12.2 %)
Sicilia 490 (+82, +20.1 %)
Lazio 1.190 (+182, +18.1 %)
Friuli Venezia-Giulia 790 (+134, +20.4 %)
Abruzzo 529 (+80, +17.8 %)
Puglia 675 (+94, +16.2 % )
Umbria 462 (+67, +17%)
Bolzano 621 (+73, +13.3 %)
Calabria 235 (+28, +13.5 %)
Sardegna 330 (+37, +12.6 %)
Valle d’Aosta 313 (+49, +18.6 %)
Trento 782 (+140, +21.8%)
Molise 61 (+11, +22%)
Basilicata 66 (+14, +26.9%)