Gattuso ha varato un nuovo modulo nel primo giorno di ritiro a Castel di Sangro: un 4-2-3-1 con Osimhen e Mertens titolari.
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Una rondine non fa primavera, ma se al primo giorno di ritiro Gennaro Gattuso ha provato subito un nuovo modulo vuol dire che qualcosa bolle in pentola. Per il tecnico c’è l’esigenza di dare campo e minuti ai suoi interpreti migliori. Con il 4-3-3 dovrebbe scegliere tra Mertens e Osimhen, perché oramai il belga si sente a suo agio in mezzo al campo e non vuole più tornare sulla fascia, se non per esigenze particolari. Osimhen è stato acquistato per essere l’epicentro dell’attacco partenopeo e quindi bisogna trovare una soluzione. Lo ha capito fin da subito Gattuso che ieri ha lanciato il nuovo modulo, il 4-2-3-1, nella prima partita in famiglia. Gialli contro blu e Osimhen subito in rete. Serve a poco? Sicuramente, ma presentarsi con un gol fa sempre bene all’autostima di un attaccante. Soprattutto se c’è la necessità di ambientarsi in un calcio che non hai mai conosciuto e porti su di te il peso del calciatore più pagato di sempre della storia del Napoli.
Ovviamente il 4-3-3, così come il 4-1-4-1 (soluzione provata con l’Inter e Juventus) non sono andati in pensione. Il tecnico del Napoli ha giocatori duttili, soprattutto in mediana che possono dare quel contributo giusto per provare nuovi sistemi di gioco. Nel nuovo modulo di Gattuso ci sono Mertens al centro, Insigne a sinistra e Zielinski a destra con Osimhen punta centrale. I due davanti alla difesa sono Demme e Fabian Ruiz. Forse è proprio in questo settore che servirebbe qualcosa in più al Napoli, magari un calciatori dalla forza fisica straripante, in grado di arginare le avanzate degli avversari in alcune particolari partite. Ma siamo solo all’inizio della sperimentazione che proseguirà nei prossimi giorni di ritiro a Castel di Sangro.