Lunga intervista dell’ex terzino azzurro a TMW dopo la risoluzione consensuale: dalla chiamata all’AIC al rapporto con i compagni.
A poche ore dalla risoluzione del contratto con il Napoli, Mario Rui ha scelto TMW per raccontare la sua verità sugli ultimi mesi e ripercorrere i sette anni e mezzo vissuti in maglia azzurra.
“Sto bene, ma non è stato facile firmare l’accordo di risoluzione”, ha esordito il terzino portoghese. “Dopo sette anni e mezzo il Napoli era diventata casa mia, casa nostra. Ma il calcio è anche questo, le cose possono cambiare da un giorno all’altro ed è importante che tutto sia finito nei tempi e nei modi giusti”.
Sul rapporto con Antonio Conte, l’ex numero 6 ha fatto chiarezza: “Abbiamo parlato fin da subito, ancora prima di Dimaro. È sempre stato molto chiaro nei miei confronti spiegandomi il suo progetto. C’erano già stati dei discorsi precedenti”.
Il caso AIC e le offerte rifiutate
Mario Rui ha voluto smentire le voci circolate nelle ultime settimane: “Sono uscite tante notizie su una mia presunta causa al Napoli: nulla di più falso. A settembre mi sono rivolto all’AIC solo per chiedere informazioni, non essendomi mai trovato in una situazione simile. Poi ho parlato con il Direttore Manna e siamo giunti rapidamente a un accordo”.
Sul mercato estivo ha rivelato: “Ho ufficialmente ricevuto e rifiutato una sola offerta, quella del San Paolo. Era anche intrigante e li ringrazio, ci ho pensato parecchio ma sono un padre di famiglia e non posso pensare solo a me stesso. C’erano dinamiche difficili da gestire”.
Mario Rui e il rapporto con squadra e staff
Dopo il reintegro in rosa, il portoghese ha continuato ad allenarsi con il gruppo: “Mi è stato permesso di allenarmi in squadra per la parte atletica. Con l’avvicinarsi delle partite bisognava preparare la parte tattica e quello andava fatto con chi era in lista. Voglio ringraziare Conte e il suo staff”.
Sul rapporto con i compagni: “All’inizio un po’ più difficile, quando non ero in rosa avevo orari diversi e li vedevo meno. Poi quando sono stato reinserito le abitudini sono tornate quelle di prima”.
Il futuro e il bilancio azzurro
“Sono arrivato in Italia nel 2011, la mia carriera appartiene a questo paese”, ha spiegato sul suo futuro. “Sono aperto a qualsiasi opportunità, in questi mesi non ho giocato e ho tanta voglia di tornare in campo. Voglio tornare a essere felice”.
Infine, un bilancio dei suoi anni in azzurro: “È stato il capitolo calcistico più importante della mia vita. In sette anni sono stato allenato da tre dei dieci top allenatori al mondo: Sarri, Ancelotti e Spalletti. Ho avuto compagni fantastici e la fortuna di vivere ogni giorno con persone splendide, dai magazzinieri ai dirigenti. Sia a livello calcistico che umano sono stati gli anni più importanti”.