Gazzetta dello Sport: “Napoli, lezione alla Juve: Conte domina, Spalletti cede alla paura”

Gazzetta dello Sport: “Napoli, lezione alla Juve: Conte domina, Spalletti cede alla paura”

Il commento di Luigi Garlando per la Gazzetta dello Sport: «Azzurri oltre l’emergenza, Juve troppo spaventata»

In un Maradona incandescente, il Napoli piega la Juventus con un 2-1 che dice molto più del risultato. Nel suo commento sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando racconta una sfida segnata da coraggio, identità e mentalità: tutte dalla parte degli azzurri, mentre i bianconeri si smarriscono nella loro stessa prudenza.

Secondo Garlando sulla Gazzetta dello Sport, Antonio Conte ha vinto «perché è andato oltre l’emergenza», affrontando la partita come se l’infermeria non esistesse: senza Lobotka, Anguissa, De Bruyne, Meret e Lukaku, ma con la stessa ferocia nelle idee. Un Napoli votato al pressing e all’attacco, nonostante i ricambi ridotti all’osso.

Dall’altra parte, insiste Garlando, Luciano Spalletti ha invece perso «perché ha temuto il Napoli più dei tifosi sotto le finestre», presentandosi al Maradona con una Juventus «spaventata, costruita solo per contenere». Nessuna punta di ruolo, Yildiz–Conceiçao affidati al caso, e tanta qualità — David, Openda, Zhegrova, Kostic — lasciata in panchina.

Il primo tempo è fotografato così da Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport: Juve senza tiri, senza corner, senza idee. Napoli dominante grazie al solito Neres, «straripante» per Garlando, e alla doppietta di Hojlund, che «si è stracciato la camicia da Hulk» dopo due mesi senza gol.

Spalletti prova a sistemare la squadra nella ripresa, l’ingresso di David porta al lampo di Yildiz per l’1-1, ma il Napoli ha troppe risposte: ritmo, coraggio, campo conquistato metro dopo metro. Lo sottolinea ancora la Gazzetta dello Sport, dove Garlando parla di «cazzimma a mille» e di una vittoria che riporta gli azzurri in cima al campionato, oltre l’Inter.

Il 2-1 finale, firmato ancora da Hojlund, suggella per Garlando «una risposta poderosa nelle difficoltà» e un anno intero di imbattibilità interna, «come accadde solo nel 1987 con Diego».

Chiusura al veleno, sempre firmata Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport: la Juventus «deve dotarsi in fretta di un’identità di gioco» e ritrovare qualità, coraggio, un’idea. Perché il Napoli visto al Maradona appartiene a un altro livello — e Spalletti, ieri, se ne è accorto troppo tardi.