Gazzetta dello Sport: “Come fermare Lautaro?”

Napoli, i numeri record di Buongiorno: 11 duelli vinti su 11 con l'Inter

Il Napoli si è risvegliato improvvisamente fragile. Da essere la miglior difesa del campionato a una squadra che fatica a contenere gli avversari, la parabola degli azzurri racconta di una solidità smarrita e di un equilibrio che si è improvvisamente incrinato. Come sottolineato da Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, i numeri non mentono: nove gol subiti nelle ultime sei partite, quasi la metà delle 21 reti incassate nelle complessive 26 giornate di campionato.

La caduta della muraglia azzurra
Fino a poche settimane fa, il Napoli sembrava inattaccabile. Le trasferte vinte contro Cagliari, Juventus, Empoli, Milan e Fiorentina erano il manifesto della solidità difensiva costruita da Antonio Conte. Nemmeno l’assenza di Alessandro Buongiorno sembrava scalfire la muraglia azzurra. Eppure, il quadro si è improvvisamente incrinato.

A Bergamo sono arrivati due gol subiti, anche se mascherati da una vittoria. Poi l’inizio del calo, con i gol presi contro Roma, Lazio e, ultimo in ordine di tempo, contro il Como. Errori tecnici e tattici hanno minato le certezze costruite faticosamente: ritardi nei ripiegamenti difensivi, come Mazzocchi su Angelino, e disattenzioni nei duelli individuali, come Rrahmani, protagonista sfortunato dell’autorete e poi sorpreso anche sul secondo gol del Como.

Il 3-5-2 sotto accusa
Il passaggio al 3-5-2, solitamente il marchio di fabbrica di Conte, non ha prodotto i benefici sperati. Con gli esterni titolari fuori causa (Olivera e Spinazzola), il tecnico è stato costretto a riadattare la linea difensiva, utilizzando Mazzocchi e rispolverando Juan Jesus. Tuttavia, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, questa soluzione ha finito per esporre la squadra a maggiori rischi, creando buchi difensivi che gli avversari non hanno esitato a sfruttare.

Nonostante la flessione, Conte non ha mai smesso di difendere i suoi uomini: «Con questi uomini, vado alla guerra», ha ribadito il tecnico. Ma ora è tempo di riflessioni profonde. Il Napoli sembra aver perso quella leggerezza che lo aveva portato in vetta, e la partita contro l’Inter potrebbe essere l’occasione per dimostrare di aver ritrovato compattezza e lucidità.

Il rebus Inter e la prova del nove
Il prossimo impegno contro i nerazzurri è carico di significati. L’andata, come ricorda Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, terminò 1-1 grazie a una prestazione solida del Napoli, capace di resistere alle incursioni di Lautaro e Thuram. All’epoca, il Napoli optò per un 4-3-3 frontale, uomo su uomo, con pressing alto e coraggio.

Sabato, il pericolo si chiama ancora Lautaro Martinez, capocannoniere del campionato, ma Conte dovrà decidere se proseguire con il 3-5-2 o tornare al 4-3-3 che diede sicurezza nella gara d’andata. Il recupero di Olivera potrebbe spingere per un ritorno al tridente, con Spinazzola avanzato sulla sinistra e Di Lorenzo a spingere sulla destra.

Il Napoli si guarda allo specchio
La sfida contro l’Inter rappresenta un crocevia della stagione. Il Napoli deve recuperare quella solidità difensiva che ha contraddistinto la prima parte del campionato. Come evidenziato dalla Gazzetta dello Sport, non si tratta soltanto di un problema tattico, ma anche psicologico: gli azzurri sembrano aver perso la leggerezza mentale che permetteva loro di affrontare ogni partita con lucidità e determinazione.

Antonio Conte lo sa bene: per uscire dalla crisi serve più che un semplice cambio di modulo. Bisogna ritrovare la fiducia, quella che aveva portato il Napoli in vetta al campionato e che ora sembra essersi smarrita tra le crepe di una difesa che ha perso la sua solidità.