La sconfitta del Napoli con il Milan ha minato le certezze degli azzurri per la corsa scudetto. La squadra di Spalletti si è disciolta come neve al sole, ancora una volta nel momento più importante ha toppato. Al netto del grave errore della coppia Orsato-Valeri, che poteva dare una svolta al match e alle mente dei giocatori, c’è da dire che il Napoli ha fatto pochissimo per vincere la sfida con il Milan. Così l’obiettivo tricolore diventa sbiadito, nonostante dalla società fanno sapere che niente è ancora perso, anche perché mancano dieci giornate alla fine, in un campionato estremamente incerto.
Anche secondo Fabio Cannavaro il Napoli è ancora in corsa per lo scudetto. Lo dice durante una intervista al Corriere dello Sport, in cui l’ex difensore prevedere una corsa a quattro fino alla fine.
Cannavaro: “Napoli, per lo scudetto dipende da Osimhen”
Durante l’intervista al quotidiano sportivo Cannavaro parla della sfida al titolo in Serie A con Pioli che ha messo un’ipoteca con la vittoria a Napoli: “Ha lanciato un messaggio, questo si, ma per vincerlo c’è ancora un gran lavoro da fare. Io continuo a pensare che, vista l’evoluzione della Juventus, sarebbe un errore madornale considerare Allegri irrimediabilmente escluso dalla lotta; e il Napoli, che ha perso l’altro giorno, rimane in corsa. È una sfida a quattro“.
Cosa l’ha colpita del Milan?
“La naturalizza con cui si cuce addosso un abito adatto alle caratteristiche altrui. Ti gioca nella maniera più idonea per soffocarti e quando ti attacca, lo fa con l’eleganza e l’atletismo di Theo Hernandez e di Leao. Al Napoli ha rubato la possibilità di palleggio“.
L’Inter ha una classifica falsata, per ora.
“È un’ampiezza alla quale attingere. Però le partite vanno vinte, Inzaghi lo sa bene e non è tipo da cullarsi sulle prospettive o sui pronostici. Ragioniamo alla luce di quello che esiste: per ora. Milan davanti e altre più o meno staccate“.
Pare che per Cannavaro le gerarchie esistano sino a un certo punto.
“Il giochino delle percentuali non mi diverte e le variabili sono tante. La Juventus aspetta l’Inter in casa, per dirne una. Il Milan, chi l’avrebbe detto? Ha pareggiato con la Salernitana e l’Udinese e poi è andato a vincere a Napoli, contro un’avversaria che sette giorni prima era stata capace di prendersi tre punti a Roma con la Lazio, in un finale da uomini forti. In casi del genere, che sembrano quasi estremi, sarebbe eccessivo andare a cercare una favorita, ammesso che si possa: lo scudetto è un affare per quattro“.
Il Napoli ha pagato la tenzione, una forma d’incapacità nel gestire fasi e partite del genere?
“La grande attesa qualcosa cha tolto, però anche prima che cominciasse la partita dell’Olimpico si dicevano le stesse cose, memori della sconfitta con il Barcellona. Il calcio muta di settimana in settimana, ci sono picchi di rendimento e pause che non si possono prevedere. E tutto ciò proibisce di sbilanciarsi“.
Scelga gli uomini-scudetto.
“Il Milan ha Giroud che segna gol decisivi utili per fare la differenza e sta per riabbracciare un Ibrahimovic che nessun altro può godersi, solo Pioli. L’Inter ne ha più di uno. Il Napoli dipende da Osimhen, dalla sua capacità di orientare il destino con i suoi gol. E la Juventus ha preso un attaccante pazzesco: Vlahovic è capace di difenderla palla con il corpo come pochi, è cattivo sullo sviluppo centrale e su quello laterale. Mi sembra un po’ stanco, perché giocare sempre toglie forze, ma alla sua età si smaltisce in retta l’acido lattico“.