Maurizio Zaccone risponde con il regolamento attuale alle polemiche nate dopo il mani di Danilo durante Verona-Juventus.
Il giornalista Maurizio Zaccone interviene sulle polemiche nate dopo il fallo di mano commesso da Danilo nel corso di Verona-Juventus. Giornalisti e commentatori tv sono corsi in difesa dei bianconeri invocando il regolamento e soprattutto un paragrafo che assolverebbe il calciatore bianconero. Peccato però che proprio quel paragrafo sia stato abolito. Ecco le parole di Zaccone:
“Se in prima pagina mercoledì La “Gazzetta di Milano” parlava di “rigorino”, virgolettando le parole di Zanetti (ma facendole anche sue nell’edizione online) oggi dopo Verona-Juventus il giornale locale di Milano, che poi ogni tanto è giornale locale di Torino, non fa menzione della parata di Danilo. Nemmeno delle polemiche conseguenti. Nessun accenno.
Piccolo box all’interno per spiegarci che era corretta la decisione dell’arbitro, “si tratta di una casistica di non punibilità prevista dal regolamento”. Al regolamento si è appellato anche il commentatore arbitrale Marelli a Dazn. Ed è una spiegazione bellissima”.
Secondo Zanccone, nessuno ha notato un particolare: “Il regolamento al quale fa riferimento è del 2019, che indica la “vicinanza” come possibile elemento per non sanzionare il fallo. Solo che questa parte è stata proprio eliminata dal regolamento attuale. Lui lo sa e lo dice (dopo), ma aggiunge “è rimasta come linea guida, come direttiva (?).
Mi giunge sinceramente nuova la storia che le direttive abolite restino “in memoria” e abbiano validità. Ad ogni modo se sfogliate il regolamento 2022 e andate a pagina 89. Non v’è traccia, chiaramente di questa ipotesi.
Ma chi si va a scaricare il regolamento? non noi. Ci aspettiamo che una stampa libera approfondisca e ci informi. A noi che non siamo arbitri; che non siamo “esperti”.
Zaccone aggiunge: “Quando cito la Gazzetta come esempio di imparzialità mi sento rispondere spesso che in fondo è un giornale “locale” e “privato” e quindi fa i suoi interessi.
Questo io lo so. Ma so anche la differenza che passa tra un focus maggiore su una squadra rispetto a un’altra per ragioni commerciali, rispetto alla mancanza di obiettività, alla distorsione delle notizie.
Questa si chiama malainformazione. Ed è pericolosa. Perché passa serenamente dai quotidiani alle tv, dalle radio ai siti, (praticamente tutti “privati”, Rai a parte, e tutti animati da interessi commerciali), e diventa sentire comune. Si diffonde un’idea.
Oggi l’idea è che il Napoli abbia i “rigorini” (non potendo contestare in quel caso la legittimità del rigore su Oshimen), e che eventuali errori arbitrali a favore di altre squadre non siano oggetto neanche di discussione, figurati se meritevoli di menzione in prima pagina.
In fondo lo dice “il regolamento”. E poco importa se quel regolamento sia del 2019, del 1960 o della pallavolo. Come si diceva una volta, “l’ha detto la televisione”.