Tancredi Palmeri spiega il motivo della condanna della Juve sul caso plusvalenze: “I dirigenti intercettati ammettevano illeciti“.
Dopo la penalizzazione di 15 punti il mondo juventino è in rivolta. Vogliono la testa di qualche altra società per compensare la loro condanna. Come sottolinea anche Palmeri la tesi difensiva della Juve si basa sul concetto “lo hanno fatto anche gli altri”, per sottolineare che anche altre società hanno agito come i bianconeri.
Insomma il mal comune mezzo gaudio, o come dice un detto napoletano il “quant’è p tutt e mezza fest” dovrebbe salvare chi ha commesso illeciti. Ma comunque questa è la base di partenza con gli avvocati della Juve che hanno già annunciato il ricorso in Collegio di garanzia del Coni.
Perché la Juve è stata condannata dalla corte federale
Ma allora se lo facevano tutti perché è stata condannata solo la Juve? Se lo stanno chiedendo i tifosi bianconeri. La risposta arriva dal giornalista Tancredi Palmeri: “In molti sostenevano, e ancora sostengono, che sia impossibile stabilire il valore ‘corretto’ di un giocatore, e che dunque fosse insensato aprire un nuovo procedimento sulle plusvalenze.
Ignorando – e davvero è tutta qui la questione – che il processo stavolta è stato riaperto per un solo motivo e uno soltanto: non per la tesi che i valori di certuni giocatori fossero stati gonfiati; ma solo e soltanto per la sopraggiunta evidenza delle intercettazioni in cui sono presenti dirigenti juventini che esplicitamente ammettono di iscrivere a bilancio un valore non vero, e per pura cosmesi contabile. E’ tutto là il processo. E’ tutta là la penalizzazione“.
Intercettazioni Juve – i dirigenti su Arthur: “Chiaro non valesse così tanto, ma la plusvalenza…”