Gazzetta dello Sport: “Mourinho domina Conte: Napoli travolto e ora rischia i playoff”
LISBONA — Nel suo approfondimento per la Gazzetta dello Sport, Sebastiano Vernazza racconta una delle notti più difficili dell’era Conte: un Benfica-Napoli senza storia, con Mourinho che supera l’antico rivale nel loro primo incrocio in Champions. Non un episodio, non un colpo estemporaneo: come sottolinea Vernazza sulla Gazzetta dello Sport, il Benfica ha dominato dal primo all’ultimo minuto, annullando un Napoli fragile, distratto e incapace di reggere il ritmo europeo.
Il quadro è pesante: il Napoli oggi occupa il 23º posto del ranking Champions, l’ultimo utile per i playoff. Alle spalle, a pari punti, c’è il Copenaghen, che sarà il prossimo avversario in quello che si preannuncia uno spareggio-verità in Danimarca. Una corsa complicata, considerato che – ricorda Sebastiano Vernazza su la Gazzetta dello Sport – gli azzurri hanno perso tutte e tre le trasferte: Manchester City, Eindhoven e ora Lisbona.
A pesare sono anche gli infortuni, che hanno falcidiato la rosa senza però poter diventare un alibi: questo Napoli, in Champions, non regge i toni, l’intensità e la durezza della competizione. Qui Mourinho è maestro: e non a caso il tecnico portoghese, già due volte campione d’Europa, ha impartito una lezione tattica sulla gestione degli spazi e delle transizioni.
Primo tempo: Napoli in sottomissione
La stanchezza, la scarsa rotazione e l’aggressività feroce del Benfica hanno prodotto un primo tempo a senso unico. I “contiani”, come li definisce ancora Vernazza sulla Gazzetta dello Sport, sono rimasti schiacciati nella loro metà campo, incapaci di reagire ai contropiedi perfetti dei portoghesi.
All’11’ Ivanovic e poi Aursnes sfiorano il gol. Milinkovic-Savic rischia clamorosamente regalando palla agli avversari. Il gol arriva poco dopo: cross di Dahl, respinta sbagliata di McTominay, rimpallo su Ivanovic e tocco sporco di Rios davanti al portiere. Troppo molle, troppo distratto il Napoli per pensare di uscire indenne.
Di Lorenzo prova a scuotere la squadra con un colpo di testa, qualche fiammata di Neres accende speranze, ma Mourinho – con il suo blocco medio-basso, ordinato e feroce – disinnesca ogni reazione.
McTominay, stremato dai troppi minuti consecutivi, è l’emblema del crollo fisico.
Secondo tempo: la “genuflessione” agli schemi di Mou
Conte inserisce Spinazzola e Politano, ma il Benfica raddoppia dopo quattro minuti: Rios sfonda, cross perfetto, Barreiro anticipa tutti di tacco nell’area piccola. Una rete che, come analizza Sebastiano Vernazza per la Gazzetta dello Sport, fotografa la totale resa del Napoli ai ritmi e alla precisione dei portoghesi.
Otamendi guida la difesa con autorità, respinge ogni pallone alto, mentre il Napoli non riesce a costruire nulla di pulito: nessun triangolo, nessuno scorrimento palla a terra, nessuna profondità.
Mourinho chiude la partita con pragmatismo, difesa compatta e ripartenze chirurgiche. Al triplice fischio, l’abbraccio con Lele Oriali, oggi nello staff di Conte, è un’immagine simbolica: gli amici restano tali, ma i duelli restano duelli.
Conte invece lascia il campo in silenzio, quasi rassegnato.
Una notte che, nelle parole di Sebastiano Vernazza sulla Gazzetta dello Sport, rischia di segnare la stagione europea del Napoli.
