Conte travolto a Lisbona: «Napoli irriconoscibile, Benfica dominante»

Antonio Corbo

Antonio Corbo

Nel suo editoriale per la Repubblica Napoli, Antonio Corbo definisce “mezz’ora indimenticabile”, nel peggiore dei modi, l’avvio del Napoli al Da Luz: la peggior parentesi dell’era Conte, consumata proprio contro il suo antico rivale Mourinho, oggi sorprendentemente conciliante alla vigilia. Due giganti della panchina, li definisce Corbo su Repubblica Napoli, entrambi ruvidi, entrambi vincenti, entrambi in lotta per la propria leadership tecnica.

Per il Napoli, però, riaffiorano subito i fantasmi di Eindhoven. Prima il gol di Rios, poi il resto di una mezz’ora da incubo, con Milinkovic-Savic protagonista in negativo: un rinvio sbagliato e un Benfica che grazia gli azzurri con Ivanovic, il più pericoloso. Come sottolinea Antonio Corbo su la Repubblica Napoli, la squadra appare vulnerabile, facilmente aggredibile, travolta dalla feroce lucidità dei portoghesi: attaccano, rientrano, aspettano il Napoli e poi lo castigano sfruttando la confusione difensiva.

Il centrocampo si sfilaccia, il vecchio modulo non regge e Conte capisce subito che dovrà stravolgere l’assetto. Politano, Spinazzola e poi Juan Jesus entrano nella ripresa, mentre escono Olivera e Beukema, giudicati tra i peggiori. La squadra sembra smontarsi in più pezzi, perdendo quella compattezza che ne aveva caratterizzato il brillante ritorno post-crisi. Mourinho, intanto, sembra leggere il Napoli migliore per metterne a nudo i punti deboli: dalla crisi di Bologna alla rinascita, fino al tonfo europeo.

Nel suo approfondimento per la Repubblica Napoli, Antonio Corbo osserva come la partita si sia trasformata in un esame di fragilità tecnica ed emotiva. Conte appare quasi spaesato su un campo che non riconosce la sua bravura né il primato in Serie A. Milinkovic-Savic, “barba volante” nelle parole del quotidiano, vive una serata da controfigura di se stesso, condizionato dal timore di finire come il peggiore in campo.

Le sostituzioni limitano i danni, ma non cambiano la sostanza: il Benfica controlla, Mourinho si copre e porta a casa una vittoria che rianima la sua stagione. Vergara entra al posto di Elmas, spento dopo le lodi ricevute domenica, mentre Juan Jesus prova a dare ordine. Il Napoli, però, non riesce a ripartire: l’ultimo passaggio è sporco, le idee sfocate, i due gol subiti pesano come croci.

Secondo Corbo su Repubblica Napoli, non è solo un problema di modulo. Le cause sono tre: la stanchezza accumulata dopo il recupero di credibilità e potenza; la furia di un Benfica deciso a riscattarsi rispetto al Porto dominante; e un ottimismo eccessivo tramutato in leggerezza e soggezione. Il Napoli era stanco, e non è riuscito a nasconderlo.