Ciro Ferrara: “Conte può entrare nella leggenda, ma ora servono confronto e chiarezza”

NAPOLI – Quarant’anni esatti dopo quel debutto in Serie A, il 5 maggio 1985, con la maglia del Napoli contro la Juventus, Ciro Ferrara ripercorre la sua carriera e guarda al presente degli azzurri con il solito sguardo lucido e sorridente. In un’intervista rilasciata a Il Mattino, a firma di Francesco De Luca, l’ex capitano racconta aneddoti e riflessioni, loda il lavoro di Antonio Conte e non nasconde l’orgoglio per il legame indissolubile con Napoli.
Dalla fascia da capitano allo studio televisivo
Oggi opinionista per DAZN, Ferrara confessa di sentire più la mancanza dello spogliatoio che del campo:
“Continuo a vivere il calcio con leggerezza, perché vedo un ambiente sempre più teso. Il mio spirito resta quello napoletano: sorridente anche nei momenti difficili”.
Il calcio, per lui, resta una famiglia: da condividere, da raccontare. E l’aria che si respira intorno al Napoli è quella delle grandi occasioni. Con Conte, Ferrara ha un rapporto di amicizia vera, maturato negli anni a Torino:
“Lo capisco al volo. So quando è teso, quando è arrabbiato. Gli dico a volte: rilassati, sorridi. Ma il suo carattere è la sua forza. Un vincente non è mai troppo simpatico”.
Napoli, dalla crisi di Verona al sogno scudetto
Il punto di svolta della stagione? Per Ferrara, non ci sono dubbi:
“Ero a Verona a metà agosto. Il Napoli prese tre gol, Conte esplose negli spogliatoi e chiese subito rinforzi. Quel momento ha segnato la svolta: i giocatori hanno capito cosa significa essere allenati da lui”.
L’arrivo dei nuovi, la risposta del gruppo, il cambio di mentalità: tutto è cambiato. E ora, con tre partite dalla fine, il Napoli guida la classifica con tre punti sull’Inter. Ferrara ammette che nessuno si aspettava un simile primato, ma oggi la squadra è lì, solida e consapevole.
Il segreto? Il gruppo, non i singoli
“Due anni fa c’erano Osimhen e Kvaratskhelia a dominare. Oggi è la squadra la vera stella. Conte ha reso tutti partecipi, ha fatto rendere al massimo anche chi era ai margini. È riuscito a coinvolgere tutti, anche con il turnover. E ha dato una lezione di tattica con la miglior difesa d’Europa”.
Il passaggio al 4-3-3, l’inserimento di McTominay, la valorizzazione di giocatori come Juan Jesus o Raspadori: ogni scelta ha avuto un senso. E ora si guarda al traguardo, che può scrivere una nuova pagina nella leggenda azzurra.
E il futuro? Serve un patto con De Laurentiis
Ciro Ferrara crede nella permanenza di Conte, ma con un punto fermo:
“Non ho parlato con lui di futuro, ma credo resterà. Serve però un confronto sincero con De Laurentiis. Hanno due personalità forti, devono parlarsi. Conte crede nel progetto, ha fatto richieste chiare: ora si aspetta risposte concrete”.
Il sogno scudetto, se arriverà, sarà anche un trampolino per il futuro. Ma intanto serve completare il cammino, evitando trappole e gestendo pressioni.
Vent’anni di Fondazione, vent’anni di impegno
Ferrara chiude con un ricordo personale e sociale: la Fondazione Cannavaro-Ferrara, nata esattamente vent’anni fa.
“Era giusto restituire a Napoli quello che ci ha dato. Abbiamo salvato vite, aiutato giovani. Non c’è gioia più grande di un grazie con le lacrime agli occhi”.