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Ancelotti: “Napoli lo spogliatoio più difficile della carriera, Milan e Real i club migliori” | VIDEO

L’allenatore del Real Madrid racconta la sua esperienza in azzurro e rivela i momenti più significativi della sua carriera


 

Carlo Ancelotti apre il libro dei ricordi in un’intervista esclusiva a France Football. Il tecnico del Real Madrid, fresco di sconfitta contro il Milan, ripercorre le tappe della sua straordinaria carriera, soffermandosi in particolare sull’esperienza al Napoli.

“I migliori club che ho allenato? Milan e Real Madrid“, afferma senza esitazione Ancelotti. “Il Real è davvero speciale, è il miglior club al mondo per storia, atmosfera e tifosi. Poi c’è il Milan, il miglior club per studiare calcio. Ho avuto l’opportunità di allenarli entrambi”.

Ancelotti e Lo spogliatoio più complesso

Quando gli viene chiesto dello spogliatoio più difficile della sua carriera, Ancelotti non ha dubbi: “Sicuramente quello del Napoli. Non è facile spiegarne il perché, individualmente era buono. Ma c’è stato un cambiamento rispetto all’epoca precedente con Sarri, io volevo cambiare e questo ha gettato lo spogliatoio fuori equilibrio. Abbiamo lavorato bene la prima stagione, ma la seconda è stata dura”.

La gestione dei campioni

Il tecnico emiliano svela il suo approccio alla gestione dei fuoriclasse: “Sono amico dei miei giocatori, e voglio esserlo! Possono parlarmi di qualsiasi cosa. Dico loro: ‘Voglio costruire un buon rapporto con voi’. Ricorda, non sono al di sopra di te. Ma neanche io sono inferiore a te”.

Impossibile per Ancelotti scegliere il miglior undici allenato: “Ho avuto l’onore di gestire giocatori e squadre fantastiche. Solo tra i portieri: Courtois, Casillas, Neuer, Cech, Buffon, Peruzzi, Van der Sar, Sirigu… Come vuoi scegliere?”.

L’umiltà del campione

Nonostante i successi in cinque Paesi diversi con Milan, Chelsea, Bayern Monaco, PSG e Real Madrid, Ancelotti mantiene i piedi per terra: “Non credo di essere il miglior allenatore degli ultimi 30 anni. Ho vinto tanto, ma altri allenatori ancor più di me. Ferguson, Guardiola o Lobanovski“.

Prima di chiudere la carriera, però, un ultimo sogno nel cassetto: “Prima di fermarmi vorrei vincere una nuova Champions League. E poi un’altra”, rivela sorridendo il tecnico del Real Madrid.