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De Laurentiis ha denunciato gli orrori dei Piemontesi al Sud. Le parole del milanese Giuseppe Ferrari tuonano ancora

Angelo Forgione, commenta le parole di Aurelio De Laurentiis sugli orrori commessi dai piemontesi al sud in nome dell'unità d'Italia

Aurelio De Laurentiis, ospite al ‘Passepartout Festival’ ha parlato della guerra di conquista che i Piemontesi hanno fatto nel sud Italia. Il patron azzurro ha usato parole forti contro Cavour e Garibaldi, elencando tutti i grandi primati di Napoli prima dell’annessione al Regno d’Italia.

DE LAURENTIIS DIFENDE LA STORIA DI NAPOLI

Il giornalista e scrittore meridionalista Angelo Forgione ha commentato così le parole di Aurelio De Laurentiis

“Non sono certo una novità le parole anti-risorgimentali di Aurelio De Laurentiis. Sarebbe banale sottolinearle ancora se non fosse che certe chiacchiere, stavolta, sono state fatte ad Asti, davanti ad una platea piemontese.
Beppe Rovera, redattore cuneese della Rai TgR Piemonte, ha snocciolato le parole del filosofo e politico milanese Giuseppe Ferrari.  Grande conoscitore della cultura umanistica di Napoli, di cui ho scritto in Napoli Capitale Morale.

Ho visto una città colossale, ricca, potente. Ho visto strade meglio selciate che a #Parigi, monumenti splendidi che nelle prime capitali dell’Europa, abitanti fratellevoli, intelligenti, rapidi nel concepire, nel rispondere, nel sociale, nel agire. Napoli è la più grande capitale italiana, e quando domina i fuochi del Vesuvio e le rovine di Pompei sembra l’eterna regina della natura e delle Nazioni.

GIUSEPPE FERRARI

Forgione sulle parole di De Laurentiis aggiunge: “Ferrari, estraneo a consorterie e a gruppi politici, di ritorno in Italia dopo un ventennio trascorso in Francia, sosteneva una confederazione degli stati italiani ed era contrario all’annessione al Piemonte delle province meridionali. L’unico parlamentare che vedeva l’Italia unita alla maniera giusta. Un idealista destinato ad essere isolato. Un milanese che studiò la cultura di Napoli, e visitò la città, cosa che non fece mai Cavour, e che Vittorio Emanuele II fece solo per andarsela a prendere.

ERRORI DEL PIEMONTISMO

“Parole pronunciate in una seduta del parlamento del Regno di Sardegna l’8 ottobre 1860, due settimane prima della falsa consultazione plebiscitaria per l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Piemonte. Il deputato lombardo si espresse contro la colonizzazione della città più importante e popolosa d’Italia, rimproverando Cavour di perseguire un piano opportunistico e per niente democratico.
Il milanese Giuseppe Ferrari, da solo, denunciava gli errori del piemontesismo con riconosciuta onestà di analisi e si batteva politicamente per Napoli, città in cui lui era stato con gran curiosità. Non c’erano mai stati i torinesi Cavour e Massimo D’Azeglio, quest’ultimo governatore della provincia di Milano, che nove giorni dopo quella discussione parlamentare scrisse: “la fusione coi napoletani mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso!”.

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