Napoli-Juventus è la partita di Stefano Tacconi, la punizione di Maradona a pochi metri dalla porta è diventata iconica ed evoca grandi ricordi in tutti gli sportivi ed appassionati di calcio. Napoli-Juve negli anni ottanta era essenzialmente Maradona, platini, Tacconi e Carnevale.
Stefano Tacconi ai microfoni di Radio Marte parla di Napoli-Juventus e ricorda le battaglie con Maradona:
TACCONI SU NAPOLI-JUVENTUS
“Napoli-Juventus sottotono? Non direi, la Juve peraltro deve stare attenta anche se Allegri ci ha abituato a queste partenze, anni fa vinse il campionato dopo esser stato a -15. Non bisogna mai darsi per persi, poi il campionato andrà avanti e dopo Natale vedremo come sarà la situazione. La partita di domani è imprevedibile, ovviamente il Napoli è avvantaggiato perché gioca in casa”.
NAPOLI-JUVENTUS, TACCONI: CHE BATTAGLIE CON MARADONA
“Maradona? Abbiamo fatto tante battaglie, gliene ho dette anche troppe. Una volta gli dissi tramite giornali che non si doveva sentire Dio e lì mi sono beccato un po’ di offese quando sono arrivato ma era il mio modo di caricarmi. Io dovevo venire a Napoli per 2 volte, la prima dopo l’Avellino e poi l’altra quando ero fuori dalla Juventus, Moggi mi chiamava spesso offrendomi pure il doppio dell’ingaggio. Ma io sono testone: sono rimasto, ho continuato a giocare e ho vinto”.
TACCONI PARLA DELLA QUESTIONE PORTIERI
Tacconi si sofferma sui portieri e le alternanze, Napoli-Juventus vedrà di fronte Ospina e Szczesny.
“Ospina può avere problemi? Io meno mi allenavo e meglio andavo, tanto il portiere non deve correre. Io stavo talmente tanto fuori dal gioco che non me ne fregava niente, ho cominciato alla fine a giocare un po’ con i piedi ma il calcio di oggi è molto diverso. Il portiere deve solo pensare agli affari suoi.
Gerarchia o alternanza dei portieri? Con me non giocava nessuno, solo io, anche le amichevoli. Oggi il calcio è diverso, ci sono 3-4 portieri che non vanno sottovalutati per quanto riguarda lo spogliatoio. L’allenatore dev’essere bravo a fare spogliatoio e cercare di non rovinarlo.
Ospina o Meret? Io punto sempre sui giovani, Meret è un buon portiere ed è giusto che abbia la possibilità di emergere e farsi vedere. Ospina ha esperienza ed è un buon portiere, l’allenatore ha mani buone sotto questo punto.
Szczesny? Un portiere psicologicamente va a seconda di come va la squadra, se la squadra non gira non gira nemmeno il portiere”.
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