Calcio Napoli

Gazzetta: “Video Insigne, gaffe che non deve capitare. Spiegato l’equivoco”

Il giocatore ha subito molte critiche sui social network

Il video di Lorenzo Insigne diventato virale sui social, sta suscitando molte critiche. Anche Gazzetta dello Sport è ritornata sull’argomento, anche perché da almeno due giorni non si spengono le voci su quanto accaduto. Il giocatore del Napoli è stato risucchiato in un vortice di polemiche, per una frase detta senza forse soffermarsi troppo e perché convinto di fare un gesto altruista. Eppure, nonostante, tutto quelle parole, sono ‘stonate’. Gazzetta dello Sport, sottolinea che appartengono a certi ambienti particolari e scrive: “Da ieri gira in rete ed è diventata per il capitano un problema da dribblare, più complicato da saltare di un forte difensore. Sembra il classico saluto al tifoso – Checco il nome – ma poi quell’augurio finale suona decisamente strano, stonato «Ti auguro una “presta libertà”». L’espressione in slang poco italiano e manco tanto napoletano è tipica degli ambienti delinquenziali, cantata con ossessione da certi neomelodici, ed è dedicata a chi sta in galera perché presto possa uscirne“.

Video Insigne: la spiegazione

La buona fede di del numero 24 del Napoli è fuori discussione. Anche Gianni Simioli ha voluto difendere Insigne. Oggi Gazzetta ritorna sul video di Insigne e ‘bacchetta’ il capitano del Napoli: “Il capitano, attraverso il club e il suo agente, ha cercato di spiegare come è nato l’equivoco. Lorenzo si trovava in stazione a Roma quando è stato riconosciuto da qualche tifoso che in maniera pressante ha richiesto foto e anche questo video da dedicare a Checco, che Insigne ha realizzato convinto si trattasse di un malato Covid cui augurare un immediato ritorno alla vita sociale, uscendo dall’isolamento. Quella “presta libertà” doveva frenare Insigne, perché purtroppo l’espressione non è manco ambigua e ha un significato preciso. Una gaffe da non drammatizzare ma che non dovrebbe capitare ai personaggi famosi, che sono anche esempio per altri giovani“.

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