Il Milan che viaggia verso la vittoria dello scudetto ha una delle rose più giovani della Serie A con una media di 25 anni. Da considerare che i vari Ibrahimovic (40 anni) e Giroud (35 anni) contribuiscono ad innalzare di molto la media dei rossoneri. Ma in rosa ci sono anche giocatori come Theo Hernandez che ha 24 anni come Tomori, Bennacer 24 anni. Ma poi ci sono i grandi interpreti del dell’ultimo turno di Serie A, in cui il Milan ha schierato 11 giocatori titolari con una età media di 25 anni. Leao e Tonali, protagonisti assoluti di questo Milan hanno 22 anni e sono giocatori che i rossoneri hanno atteso pazientemente, perché nella scorsa stagione non erano di certo così decisivi ed ora ne raccolgono i frutti. Ma anche dal punto di vista degli stipendi il Milan, con la lungimiranza e le capacità di Maldini, è riuscito a contenere la spesa in ‘appena’ 96 milioni di euro, molto più bassa di quella affrontata da Inter, Juve e Napoli.
Una cosa che ad Aurelio De Laurentiis non è mai accaduta, nemmeno quando si acquistava Zielinski a 22 anni o Koulibaly a 23 anni. Ma ci sono altri esempi come Elmas che ora ha 22 anni, oppure si pensi ad Ounas che è stato acquistato dal Napoli nel 2017 quando aveva 21 anni.
Ecco il Milan da questo punto di vista può sicuramente dare una lezione a De Laurentiis, perché i rossoneri stanno coronando quel sogno che il Napoli ha solo sfiorato: nel 2018 per i fatti che tutti sappiamo, ed in questa stagione per un tracollo clamoroso contro Fiorentina, Roma ed Empoli, per raccontare il fatto più eclatante.
Ed allora cosa è mancato al Napoli per far gioire i propri tifosi? Secondo Luciano Moggi gli scudetti “si vincono anche con i dirigenti, che non vanno in campo, ma che possono fare la differenza“.
In ogni caso il Napoli ci riproverà dalla prossima stagione a ripartire con la linea verde sul mercato, abbassando il tetto degli ingaggi. Magari De Laurentiis sposterà la sede della Filmauro e starà più vicino alla squadra, come ha già annunciato, sperando che questo possa fare la differenza.