Brambati sul Napoli: “Errore non vendere Osimhen, Conte si è sentito tradito”

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A Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è intervenuto Massimo Brambati, ex calciatore e procuratore, commentando alcuni dei temi più caldi del momento, tra cui la situazione del Napoli e il rapporto tra la società e Antonio Conte.

Sul Napoli e le tensioni con Conte dopo il mercato di gennaio
«Di quei soldi incassati per Kvaratskhelia, ne potevano essere investiti almeno 35 milioni per sostituirlo. C’erano giocatori nel mirino che costavano 50 o 60 milioni, ma alla fine non è stato fatto nulla di concreto. Questo ha creato una forte tensione con Conte, e non si può certo biasimarlo: perdere un giocatore di quella qualità senza un sostituto adeguato è un danno enorme. La gestione di Osimhen è stata un altro errore: doveva essere ceduto, invece ci si è accontentati di un prestito. Vendere Kvara e poi arrivare all’ultimo giorno di mercato con Okafor come alternativa è una presa in giro. Un allenatore di quel livello non può essere tradito in questo modo».

Sartori, Giuntoli e i dirigenti nel calcio italiano
Brambati ha parlato anche del ruolo dei dirigenti, sottolineando le difficoltà di alcuni nel gestire club di alto livello:
«Chi diceva che Giuntoli fosse un grande dirigente sbagliava. Non sono sorpreso del suo lavoro negativo alla Juventus, soprattutto per i problemi che ha creato nello spogliatoio e per le scelte di mercato discutibili. Gestire un club con meno pressioni è diverso rispetto a una realtà come la Juve. In Italia ci sono pochissimi direttori sportivi capaci di fare davvero il loro lavoro».

Sulla panchina della Roma
Infine, parlando della scelta dell’allenatore per il futuro dei giallorossi, Brambati ha indicato un nome ben preciso:
«Per dare continuità a quanto costruito da Ranieri, io sceglierei Massimiliano Allegri. Con lui qualche trofeo lo alzi».