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Il Mattino boccia il Napoli: “Lozano un fantasma, Insigne non incide. 4 punti in 3 gare”

Il quotidiano il Mattino boccia il Napoli.  Azzurri in tilt, 4 punti in 3 gare. Lozano un fantasma, Insigne non incide.

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Improvvisamente sparito. Tutto d’un tratto travolto da sé stesso, dalle sue paure, dalle proprie insicurezze. Dov’è il Napoli che sogna lo scudetto? Di certo a Torino non c’era. Se questo è l’andazzo, difficile poter inseguire i sogni di gloria sbandierati da Ancelotti.

Il quotidiano il Mattino ha dedicato un focus sul momento degli azzurri. Il giornale cittadino boccia il Napoli e gli uomini chiave della compagine partenopea:

NAPOLI DOVE SEI?

Penoso pomeriggio in cui il Napoli è apparso una squadra senza futuro. La peggiore partita della stagione contro un avversario che ha chiamato in causa l’eccellente Meret soltanto in una circostanza, con il tiro di Ansaldi a fine primo tempo.

Dopo la vittoria a Lecce, gli azzurri che avevano battuto il Liverpool nel primo match di Champions League, sono clamorosamente calati e nelle ultime due partite, a Genk e Torino, sono stati inconsistenti.

La squadra si è spenta. Due prestazioni mediocri ed è sorprendente con un allenatore come Ancelotti e dopo un dispendioso mercato, il cui effetto ancora non si è visto e ciò dovrebbe far porre qualche domanda a De Laurentiis, non visto al fianco della squadra nelle ultime occasioni.

E l’annunciata candidatura a rivale di Juve e Inter per lo scudetto?

Viste ieri al Meazza, le squadre di Sarri e Conte sembrano molto distanti sul piano del gioco, della personalità, della fisicità. Il Napoli, a neanche un terzo della stagione, è in confusione e dal quarto posto lamenta un distacco di 6 punti dai bianconeri, 5 dai nerazzurri e 3 dall’Atalanta.

4 PUNTI IN 3 GARE IL IL NAPOLI

Ha vinto una sola partita dopo Lecce, quella sul Brescia (e soffrendo), e ha segnato solo 2 gol perché non ha più un filo logico. In campionato, 4 punti in 3 gare, media non da aspirante al titolo. Troppi cambiamenti di uomini e modulo (ieri inizio col 4-3-3 e finale col 4-4-2), oltre a una condizione fisica non convincente, hanno indebolito la squadra: le hanno tolto certezze.

Ancelotti, uno degli allenatori più titolati al mondo, non è riuscito a far compiere al suo gruppo che guida da oltre un anno il salto di qualità.

Si attendeva il rientro di Insigne ed è stato uno dei peggiori in campo: non si comprende se quella di Ancelotti, dopo la tribuna di Genk che aveva suscitato polemiche, sia stata una mossa diplomatica per far attenuare tensioni.

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TRA LOZANO E INSIGNE SI SALVA SOLO DI LORENZO

Lozano, schierato al posto di Callejon e quindi al posto giusto, è stato deludente, assolutamente al di sotto della sua fama e dell’investimento operato da De Laurentiis.

Eccellente la prestazione di Di Lorenzo, il più lucido ed efficace, non a caso inserito da Mancini nella lista della Nazionale.

Il Napoli fatica ad uscire dal tunnel in cui è stranamente finito nel migliore momento sotto l’aspetto dei risultati e delle motivazioni.

Va sollecitato l’esperto Ancelotti a trovare la chiave per far ripartire la squadra. Lui conforta i giocatori, le parole adoperate dopo questa trasferta a Torino non sono state sferzanti come quelle della precedente a fine agosto, dopo la rimonta sfiorata sulla Juve. Ma non è più il tempo delle carezze.

Le partite di Genk e Torino certificano le difficoltà di una squadra che ha smarrito la bussola e perfino le armi che sembravano più affilate non pungono.

 Mertens è rimasto a un gol da Maradona e Llorente, con quel colpo di testa nella ripresa, è apparso più vicino allo spento Milik che all’implacabile attaccante di metà settembre. Dov’è il Napoli?