Minacce e insulti dai tifosi juventini: “Non potevo mettere piede allo stadio” | Usciva solo con la scorta

Tifosi Juve- Lapresse- napolipiu.com
Un episodio che ha sconvolto una figura di spicco nel mondo della cultura e dello sport, costringendola a modificare radicalmente la sua vita quotidiana.
Quella che sembrava essere una discussione privata si è trasformata in un vero e proprio incubo pubblico. Le parole, pronunciate in modo impetuoso e senza filtri, hanno dato vita a una reazione aggressiva che ha travolto la persona a cui erano rivolte. Un nome noto, legato a doppio filo a una delle realtà più prestigiose del calcio italiano, ha visto la propria vita sconvolta.
Le frasi, scagliate pubblicamente, hanno suscitato una reazione che ha superato ogni aspettativa. Insulti, minacce e un clima di ostilità si sono abbattuti su chi era stato accusato. A questo punto, la situazione è diventata insostenibile, tanto da costringere la persona coinvolta a prendere misure straordinarie per tutelarsi.
Il peso delle minacce non è stato solo emotivo. Le reazioni sono state così violente da costringere la vittima a modificare la sua routine quotidiana, con conseguenze drastiche. Per tre mesi, infatti, è stata obbligata a vivere sotto scorta, senza poter più frequentare luoghi pubblici e, in particolare, il suo stadio del cuore.
“Non potevo più mettere piede allo stadio. Ero costretta a uscire solo con la scorta”, ha dichiarato la persona coinvolta ai microfoni de “Il Corriere della Sera”, visibilmente segnata dall’esperienza. Le parole dure, che inizialmente avevano avuto un impatto personale, sono diventate un incubo che ha travolto la sua sicurezza. Un legame con un nome famoso, che un tempo era parte integrante della sua vita, ha alimentato il fuoco delle aggressioni.
Le parole di Lapo Elkann e le loro conseguenze
Evelina Christillin, figura di spicco nella cultura torinese e nel mondo sportivo, ha vissuto in prima persona questo dramma. La presidentessa del Museo Egizio di Torino, nonché tifosa juventina e membro aggiuntivo della UEFA nel Consiglio della FIFA, è stata al centro di un attacco che ha avuto pesanti ripercussioni su di lei. Lapo Elkann, imprenditore noto della famiglia Agnelli, le aveva rivolto frasi pesanti, accusandola di essere un’arrampicatrice sociale e definendola “grottesca, senz’anima e senza dignità”.
Queste parole hanno innescato un’ondata di violenza verbale, che si è trasformata in una persecuzione personale. La reazione di Elkann ha colpito profondamente Christillin, che non si è limitata a commentare l’attacco, ma ha rivelato anche la sua sorpresa per l’intensità dell’odio rivolto nei suoi confronti. «Io Lapo l’ho tenuto in braccio appena nato; andavo a prenderlo al catechismo russo, a Parigi, facendolo uscire prima di nascosto per comprargli un gelato», ha dichiarato sempre al “Corriere della Sera”, mostrando la ferita di un tradimento da parte di una persona che un tempo considerava familiare.

La vita cambiata per un’offesa pubblica
Le parole di Elkann e la successiva reazione dei tifosi hanno costretto Christillin a cambiare la sua vita. I suoi impegni pubblici, la sua passione per la Juventus e la cultura torinese sono stati messi in secondo piano dalla necessità di tutelare la propria sicurezza. La decisione di vivere sotto scorta per mesi è stata solo la punta dell’iceberg di una sofferenza che ha segnato profondamente il suo vissuto.
Nonostante tutto, Evelina Christillin ha continuato a perseguire i suoi impegni, ma il ricordo di quelle settimane difficili non la lascerà mai. L’esperienza le ha insegnato che le parole hanno un peso enorme, e che la violenza verbale può trasformarsi in una minaccia reale. La sua storia resta un monito su come l’intolleranza e l’aggressività possano sconvolgere vite anche nei contesti più inaspettati.