Calcio Napoli

De Giovanni: “Terrorizzato dal clima velenoso. La festa Scudetto non deve essere rovinata”

Maurizio De Giovanni rivela che è terrorizzato dal clima velenoso che c’è attorno al Napoli e vuole che la festa Scudetto non deve essere rovinata

Maurizio De Giovanni ha espresso il suo parere sugli avvenimenti di domenica nella curva B di Napoli in occasione del match contro il Milan. A Radio Marte lo scrittore ha dichiarato: La violenza è l’atto delinquenziale. Chi alza le mani, insomma, è delinquente. Dobbiamo tenere gli occhi sulla palla, come si suol dire. Non dobbiamo perdere di vista il confine. Le persone possono anche parlare a vanvera, ma se ci sono offese e diffamazioni, è giusto querelare. Diverso, invece, è se si ricorre alla violenza. Non si può associare chi parla a chi alza le mani. Tutti abbiamo figli, fratelli e amici. Se immaginiamo una persona a cui vogliamo bene che si ritrova ad essere malmenato allo stadio solo perché chiede di vedere tranquillamente la partita, non possiamo che dispiacerci e preoccuparci. Ecco: questa è delinquenza e come tale va trattata”.

De Giovanni disgustato dalla violenza di domenica in Napoli-Milan

De Giovanni ha poi proseguito: Ci deve essere un tavolo di confronto, perché esiste il modo di interfacciarsi. Il tifo organizzato è formato non solo da frange delinquenziali: la stragrande maggioranza è composta da ragazzi che hanno il diritto di guardare la partita come preferiscono. Il clima velenoso che si è venuto a creare mi preoccupa molto. Sono terrorizzato. Andiamo incontro a movimenti organizzati per strada. Dobbiamo festeggiare uno Scudetto che attendiamo da 33 anni e non consento a nessuno di rovinarcela. La Napoli perbene deve reagire”.

“Bisogna risolvere il problema degli striscioni interdetti al Maradona? Serve un po’ di chiarezza, innanzitutto. Chi ha la tessera del tifoso, infatti, può anche portare striscioni e bandiere allo stadio; chi non le espone, evidentemente, non ha la tessera. Se sono preoccupato sul piano tecnico? No, assolutamente no” ha concluso l’illustre scrittore.