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“Altro che Percassi re del Mercato”. Brescianini-Napoli, la verità dietro il mancato trasferimento

La situazione Cajuste blocca Brescianini al Napoli. L’Atalanta si inserisce, ma la storia è più complessa di quanto raccontato in queste ore.


NOTIZIE CALCIO NAPOLI – Il mancato trasferimento di Marco Brescianini al Napoli ha generato diverse interpretazioni, alcune delle quali sembrano non raccontare l’intera verità della vicenda.

Brescianini-Napoli: Le diverse narrazioni: da “beffa” a realtà dei fatti

Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, ha presentato la notizia come un trionfo dell’Atalanta: “Percassi show: 13 mln al Frosinone per Brescianini. Contratto al calciatore 4 anni + 1. Il 50% dell’incasso il Frosinone dovrà girarlo al Milan. Napoli beffato ad ora di pranzo. Inserimento lampo di Percassi che si conferma il leader del mercato italiano”.

Tuttavia, questa narrazione sembra omettere dettagli  fondamentali che cambiano il senso della vicenda.

La versione di Schira: il vero motivo del blocco

Nicolo Schira offre una prospettiva più completa: “Dopo aver fatto sostenere le visite mediche stamattina a Villa Stuart il Napoli si fa soffiare Marco Brescianini dall’Atalanta, che ha approfittato del problema Cajuste (il mancato approdo al Brentford ha bloccato posto in lista) rilanciando col Frosinone: 13M ai ciociari (6,5 andranno al Milan che ha il 50% sulla vendita) e stipendio più alto per il centrocampista 1,35M a stagione rispetto all’1,2 concordato con gli azzurri”.

Analisi della situazione

Emerge quindi che il blocco della trattativa tra Napoli e Brescianini sia stato causato dalla situazione di Cajuste, il cui mancato trasferimento al Brentford ha creato un problema di lista per il club partenopeo. L’Atalanta, approfittando di questa situazione, si è inserita nella trattativa, offrendo cifre superiori sia al Frosinone che al giocatore.

Questa versione dei fatti mette in discussione la narrazione di un Percassi “re del mercato”, evidenziando invece un’azione opportunistica in una trattativa già avviata.

La vicenda Brescianini dimostra ancora una volta l’importanza di una narrazione completa e equilibrata delle dinamiche di mercato. Etichettare frettolosamente situazioni complesse come “beffe” o “show” rischia di non rendere giustizia alla realtà dei fatti, con tutte le conseguenze del caso.