Gli azzurri dominano la Roma e tornano primi. Una serata che va oltre il calcio, tra emozioni e ricordi nel tempio di Diego.
Il Napoli ritrova la vetta della classifica in una serata che resterà nella storia non solo per il calcio giocato. Gli azzurri di Antonio Conte hanno imposto il loro gioco alla Roma con un possesso palla asfissiante (76% nel primo tempo), cercando con pazienza il varco giusto in una difesa ben organizzata da Ranieri.
La prima frazione ha visto gli azzurri padroni del campo ma poco incisivi sotto porta: Kvaratskhelia, prima di uscire contrariato nella ripresa, spreca di testa un’occasione ghiotta, mentre Politano e McTominay sfiorano il vantaggio con conclusioni che fanno sussultare il Maradona.
La svolta arriva nella ripresa, quando Di Lorenzo trova lo spazio per beffare Angelino sulla destra. Il capitano azzurro pennella un cross perfetto per Lukaku, che anticipa Hummels e Svilar firmando l’1-0 che fa esplodere lo stadio. La Roma non si arrende e sfiora il pari con Dovbyk, la cui incornata si stampa sulla traversa facendo trattenere il fiato ai 50mila del Maradona.
Ranieri prova a cambiare volto alla sua squadra inserendo Baldanzi e Hummels per Pellegrini ed El Shaarawy, ma sono ancora gli azzurri a sfiorare il raddoppio con i nuovi entrati Neres, Mazzocchi e Folorunsho, protagonisti di un’azione che avrebbe potuto chiudere definitivamente i conti.
Il Napoli si riprende così la vetta solitaria, rispondendo ai successi di Inter, Atalanta e Fiorentina. Una vittoria che vale doppio, arrivata al termine di una serata che ha unito sport ed emozioni nel tempio di Diego.
E forse non è un caso che proprio stasera il Maradona abbia vissuto una serata magica anche fuori dal campo. L’inedito di Pino Daniele “Again” ha fatto da colonna sonora a una serata che ha visto anche il commovente omaggio a Ciro Esposito. Quando al triplice fischio le note di “Napule è“ hanno inondato lo stadio, con il Napoli di nuovo in vetta alla classifica, più di qualcuno ha avuto i brividi: ci sono serate in cui il calcio diventa poesia, e questa è stata una di quelle.