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Napoli-Juve 5-1, la supercoppa 1990 dimenticata dalla Stampa. Ecco il racconto di quella notte

Napoli-Juve 5-1, la supercoppa 1990 dimenticata. La stampa annuncia la data per la supercoppa 2021 ma dimentica quella vinta da Maradona.

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Il 20 gennaio 2021 al Mapei stadium di Reggio Emilia si giocherà la finale di Supercoppa italiana tra Juventus e Napoli. Stranamente,  qualche media nazionale nell’elencare i precedenti tra le due squadre in supercoppa, ha omesso quella del 1990.
Il trofeo vinto dal Napoli di Maradona contro la Juventus di Baggio e Schillaci per 5-1.  Dopo le edizioni del 1990 (vinta dagli azzurri), del 2012 (la rapina di Pechino) e 2014 (vinta dagli azzurri ai rigori). Il 20  gennaio sarà la quarta volta che i due club si contendono il trofeo.

La supercoppa del 1990 vinta contro la Juventus con un sonoro 5-1  è stato l’ultimo trofeo alzato da Maradona con la Maglia del Napoli. Stefano Olivari, per il guerino, racconta  cosa accadde quella magica notte :

NAPOLI -JUVENTUS 5-1

Quel primo di settembre del 1990 Diego Maradona, non ancora trentenne, pensava di sicuro che ci sarebbero state altre occasioni per festeggiare con il Napoli. Che pochi mesi prima aveva vinto il suo secondo scudetto. Affrontò la Juventus, vincitrice della Coppa Italia, per una Supercoppa italiana dalla storia ancora giovane. Era alla terza edizione, dopo le prime due vinte da Milan e Inter.

La squadra bianconera era appena passata dalla guida tecnica di Zoff a quella di Gigi Maifredi. Il tecnico rappresentava l’emblema di rinnovamento anche societario, visto che dopo Italia ’90 Montezemolo aveva preso in mano ufficialmente le redini del club che aveva allontanato Boniperti in febbraio. La curiosità per quella partita del San Paolo era tanta, perché il Napoli era sì campione d’Italia ma la Juventus poteva schierare i due eroi italiani del Mondiale: Roberto Baggio, fresco di trasferimento dalla Fiorentina, e il capocannoniere iridato Totò Schillaci.

IL NAPOLI TRAVOLGE LA JUVENTUS DI MAIFREDI

Davanti a 70.000 napoletani Baggio e Schillaci non giocarono male, Baggio segnò anche su punizione, ma la difesa della Juventus fu più volte bucata dalle intuizioni di un Maradona ispiratissimo, al di là del trofeo l’ultimo vero grande Maradona mai visto. Nel primo tempo Tacconi dovette improvvisarsi libero, cosa che per un portiere dell’epoca era tutt’altro che scontata, ma questo non gli impedì di raccogliere per quattro volte il pallone in fondo alla rete: due reti di Silenzi, una di Careca e una di Crippa. Furono criticati ovviamente i centrali Dario Bonetti e Julio Cesar, ma era tutta la Juventus a non funzionare: le tre punte (Schillaci, Casiraghi e Baggio) aspettavano le invenzioni di Haessler, mentre Galia e Marocchi non potevano correre per tutti. Nel secondo tempo un pallonetto di Careca, in mezzo a 45 minuti di ‘torello’, fissò il risultato sul 5-1 facendo nascere qualche dubbio sulla rivoluzione maifrediana”.

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L’ADDIO DI MARADONA

Tornando a Maradona, bisogna dire che l’inizio della sua settima stagione con la maglia del Napoli fu anche la fine del vero Maradona. Disputò ancora qualche partita su buoni livelli, da ricordare quella con l’Ujipest Dosza nel primo turno della Coppa dei Campioni, prima di essere travolto da problemi fisici, personali (su tutti la causa per il riconoscimento di paternità di Diego Junior) e ambientali, con il suo stesso club, cioè Ferlaino e Moggi, a fargli la guerra. Casualmente dopo sei anni e passa a Napoli si iniziò a parlare di Maradona coinvolto in giri di cocaina, che peraltro lui prendeva dai tempi di Barcellona. E dopo il controllo antidoping del 17 marzo 1991, Napoli-Bari, Maradona fu trovato positivo. Così, in maniera molto strana, si chiuse la stagione iniziata con la Supercoppa ed anche la parte migliore della carriera di Maradona“.