Il presidente della Juventus Andrea Agnelli e vice presidente di quella che fu la Superlega, risponde alle accuse. Il patron bianconero ha risposto alle accuse poste prima dal presidente del Torino Urbano Cairo che lo aveva definito un “traditore” e poi a quelle di Ceferin. In particolare il numero uno della Uefa aveva parlato di Agnelli in questi termini: “Non parlerò molto di Andrea Agnelli: la più grande delusione di tutte. Mai visto una persona che potesse mentire così di continuo. Ho parlato con lui sabato pomeriggio, mi ha detto che erano solo voci, di non preoccuparmi, che mi avrebbe richiamato in un’ora. Ha spento il telefono… Il giorno dopo ha fatto l’annuncio“.
La risposta di Agnelli
Urbano Cairo l’ha definita “un traditore” e Aleksander Ceferin “un serpente”. La accusano
di averli traditi, di aver fatto il doppio gioco per mesi lavorando apparentemente ad una
riforma della Champions mentre in segreto ne preparava in realtà un’altra. Che cosa
risponde?
«Che per quasi dieci anni ho lavorato nelle istituzioni sportive internazionali che detengono il
controllo delle competizioni, con un monopolio di fatto, senza sostenere alcun rischio
economico. Perché i rischi ricadono solo sui club. Non sono riuscito a fargli capire quanto è
alto il rischio economico per i club che generano valore per tutti gli stakeholder del calcio. O
forse non hanno mai voluto capirlo. Dunque bisognava cambiare le cose».
L’ultimo giorno quando Ceferin, presidente Uefa, la chiamava, non rispondeva perché
aveva la batteria scarica?
«Sono dettagli di vita personale che si commentano da soli».