Calcio Napoli

Sassuolo, vietato il tifo napoletano: Qualcuno ha ancora il coraggio di dire che è solo calcio?

La polemica scoppiata in vista del match tra Sassuolo e Napoli, a causa del divieto di entrare nello stadio con i colori azzurri, non si placa.

Il sito ufficiale del club neroverde ha comunicato che per la sfida Sassuolo-Napoli vengono vietate l’ingresso di maglie, sciarpe e bandiere della squadra azzurra, a causa delle questioni di sicurezza e ordine pubblico. Questa decisione ha causato una grande controversia, soprattutto in una zona in cui la presenza dei tifosi del Napoli è molto alta.

Il Sassuolo vieta sciarpe e vessilli ai tifosi del Napoli

Gennaro De Crescenzo, Presidente del Movimento Neoborbonico, sui propri canali social, ha manifestato tutta la propria amarezza, nei confronti di un provvedimento palesemente razzista.

“Il Sassuolo, in occasione della prossima partita con il Napoli, ha scritto che “per questioni di sicurezza ed ordine pubblico, sarà assolutamente vietato l’ingresso di maglie, sciarpe, bandiere della squadra ospite: si ricorda infatti che il settore in questione è esclusivamente riservato ai tifosi del Sassuolo”. Di fatto si impedisce ai tanti tifosi napoletani ma residenti (magari da generazioni) a Sassuolo e al Nord di manifestare la propria appartenenza e la propria gioia.

Una sorta di razzismo per giunta giustificato maldestramente con “lo abbiamo fatto anche con altre squadre” [e non è vero: capitò solo con il Milan] e da un comunicato di uno dei gruppi organizzati di tifosi sassuolesi (si chiamano così?) nel quale forse si configurerebbero anche dei reati (“la tribuna Sud è il settore adibito al solo tifo sassolese” e “chiunque entrerà con altre intenzioni sarà visto come un nemico e di conseguenza trattato come tale”, come se si trattasse di una guerra a questo punto giustificata anche dalla società)”.

Razzismo tollerato

Gennaro De Crescenzo ha poi aggiunto: “Il Sassuolo sa che i Napoletani residenti fuori da Napoli più o meno da 160 anni sono molti milioni di più di quelli residenti a Napoli?
Il Sassuolo sa che anche grazie a quei Napoletani le loro città oggi sono più ricche? Il Sassuolo sa che si tratta di gente perbene che vorrebbe solo (finalmente) festeggiare le grandi vittorie del suo grande Napoli di quest’anno? Possibile che, oltre ai danni e alle beffe del “razzismo” tollerato sugli stadi di mezza Italia, si debba subire anche tutto questo e da parte non dei tifosi di una curva ma dei dirigenti di una società e dei vertici del calcio (come al solito silenziosi)? Possibile che sia legale, costituzionale, morale e giusto cancellare la gioia di una intera popolazione? Qualcuno ha ancora il coraggio di dire che “è solo calcio”?