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Plusvalenze Juve, Chinè minacciato di morte: La furia di chi non ha digerito i 15 punti di penalizzazione

Scandalo Juventus: Minacce di morte al procuratore Chiné dopo la penalizzazione per il caso plusvalenze.

Il caso delle plusvalenze della Juventus ha scatenato una forte reazione sui social media, con centinaia di migliaia di commenti da parte dei tifosi. Purtroppo, come spesso accade, molti utenti che sono passati dal semplice giudizio alle minacce e agli insulti, in particolare verso il procuratore federale Giuseppe Chiné, che aveva chiesto 9 punti di penalizzazione in classifica e l’inibizione dei vertici dirigenziali. La Corte d’appello ha in seguito aumentato la pena fino a 15 punti.

Sui social però l’attacco è tutto per il procuratore Chinè, offeso, insultato e anche minacciato di morte. “Chiné come Moro”, “Chiné lo sa che ha la mamma put…”, “Camorrista”, “Chiné si è svegliato orizzontale questa mattina?”, sono solo alcuni dei tantissimi commenti sgradevoli che stanno affollando i social e che prendono di mira il procuratore della Figc.

I  tweet, messaggi, opinioni espresse sui social network sono stati già segnalati alle autorità competenti e non è detto che a breve non scattino le denunce.

Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha dichiarato che il governo sta valutando attentamente il fenomeno e che è importante rispettare i ruoli e agire con cautela prima di prendere decisioni. Si auspica che tutti facciano la propria parte per migliorare il sistema, sia in termini di norme che di controlli.

Berthold “La Juventus mi fa pena, in Germania ti buttano fuori e ricominci dalla quinta divisione!”

La requisitoria di Chiné in 5 punti

“La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee”. Così secondo l’Ansa, il procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, ha motivato la sua richiesta di 9 punti di penalizzazione per la Juventus. La sanzione poi è aumentata a 15, ben oltre le richieste dei pm. Il procuratore ha basato la sua requisitoria su 5 punti fondamentali, che hanno permesso di ribaltare l’esito del primo processo. Eccoli spiegati in sintesi:

  • Il libro nero di Fabio Paratici dove alla domanda”come siamo arrivati qui?”, si legge questa risposta di Cherubini: “Acquisti senza senso e investimenti fuori portata” e anche “utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali”. Per Chiné si tratta di un “atto di natura confessoria di Cherubini”.
  • Intercettazione tra John Elkann e Andrea Agnelli del 6 settembre 2021, in cui l’ex presidente dice:”Abbiamo fatto un ricorso eccessivo allo strumento delle plusvalenze. Se ti crolla il mercato ti crolla il mercato, questo è un dato di fatto”.
  • Intercettazione del 3 settembre 2021 tra Maurizio Arrivabene e Agnelli. Il primo dice:”L’aumento di capitale non è servito ad andare sul mercato, ma a coprire una situazione estremamente negativa dal punto di vista finanziario”. E il secondo: “Sì, ma non è solo il Covid (…) abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda… perché è tutta la merda che sta sotto, che non si può dire”. Per Chiné “la merda” sono le plusvalenze fittizie.
  • Il quarto fatto nuovo è quanto emerge da un documento sequestrato negli uffici dell’avvocato Gabasio che il procuratore legge come “una pianificazione a tavolino delle plusvalenze che la Juventus doveva fare entro il 30 giugno 2020”, ovvero uno dei bilanci sotto indagine.
  • Il quinto elemento è la delibera della Consob, in cui si legge che dalla propria attività ispettiva è emerso che tutte le operazioni sono state concluse in modo contemporaneo, coordinato con la controparte e senza corrispettivo di denaro.

Le minacce a Chinè non devono essere tollerate

Dalla Figc filtra “sdegno per gli insulti e le minacce”, nonché “solidarietà ai destinatari di queste aggressioni social”.

Mentre la Juventus e i tifosi si trovano ad affrontare la penalizzazione, è sconcertante vedere come il procuratore Giuseppe Chiné sia stato preso di mira con minacce anche di morte sui social media. Queste minacce sono inaccettabili e non dovrebbero essere tollerate in alcun modo.

Il procuratore Chiné sta solo facendo il suo lavoro nell’ambito dell’istanza e non dovrebbe essere soggetto a tali attacchi violenti e aggressivi. È importante ricordare che la giustizia sportiva deve essere rispettata. Le minacce e le offese non sono un modo appropriato per esprimere la propria opinione.

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